Rieti, Terminillo: primo round per il prezzo di affitto

Terminillo
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 21 Novembre 2022, 00:10

RIETI - Il Comune di Rieti potrebbe incontrare già oggi il gestore della società “Funivia”, Flavio Formichetti, per concordare il prezzo d’affitto di impianti e piste del Terminillo. Dopo la notizia pubblicata ieri da Il Messaggero sul via libera della società alla concessione in locazione dei suoi beni fino al marzo 2023 (cioè fino al periodo previsto dall’iniziale affidamento diretto proposto l’11 novembre scorso dal Comune alla “Funivia”), ora a Palazzo di Città si cerca di chiudere in fretta la partita burocratica riguardante il valore dell’affitto da corrispondere a Formichetti, così da poter assegnare poi la gestione temporanea delle strutture ad una società ad evidenza pubblica e dotata di capacità tecniche e patrimoniali, come richiesto dalla stessa “Funivia” nel documento consegnato a Palazzo di Città nella tarda mattinata di sabato. Quindi forse all’Asm, come già ampiamente ipotizzato negli scorsi giorni.

Le reazioni. Ieri, alla notizia de Il Messaggero non sono certo mancate reazioni politiche e osservazioni. Fra i primi a farsi sentire, i maestri di sci della scuola Terminillo, subito dopo il termine della riunione svoltasi di primo mattino, nel corso della quale i docenti sono stati lasciati liberi di scegliere se attendere ulteriori sviluppi al Terminillo o cercare impieghi lavorativi stagionali in altre stazioni sciistiche: «Abbiamo la necessità di ricevere risposte concrete entro pochi giorni, anche alla luce delle numerose richieste di prenotazione da parte degli istituti scolastici e di clienti privati, lasciate in sospeso e con possibili rischi di defezione persino in caso di apertura degli impianti – spiega la scuola sci – La nostra posizione resta tuttavia salda sulla volontà di garantire il nostro servizio ma, come già fatto più volte, chiediamo con urgenza di pubblicare il bando di gara per giungere al più presto ad una nuova gestione, che garantisca finalmente una programmazione certa e tempestiva». 
L’intera opposizione comunale (Pd, Rieti Città Futura, Psi, Per il bene comune, Centro Democratico e T’immagini) parte invece all’attacco: «La stagione sciistica è a rischio per l’incompetenza dell’attuale amministrazione e della precedente – contestano i consiglieri di minoranza - La procedura per l’affidamento degli impianti di risalita tramite gara pubblica è al palo e per questa stagione invernale non è dato sapere se, neve permettendo, funzioneranno o meno. L’assessore allo Sport Chiara Mestichelli, nella commissione competente, non ha saputo dare alcuna informazione in merito e la cosa preoccupa sia noi che gli operatori del settore. Apprendiamo di curiose ipotesi al vaglio dell’amministrazione comunale, la legittimità delle quali è, a nostro giudizio, a dir poco dubbia. Non bisogna dimenticare che la questione attiene all’erogazione di un servizio pubblico, che deve essere assicurata nel rispetto delle normative vigenti e nella salvaguardia dell’integrità patrimoniale dell’ente. Le ipotesi che circolano in questi giorni sembrano trascurare un punto fondamentale: la titolarità del servizio in questione è pubblica e non può certo sottostare a condizionamenti da parte del privato. Le norme ci sono: serve un’amministrazione capace, che voglia operare nell’interesse pubblico, senza nascondere nulla». 
Per Daniele Rinaldi, componente di Nome Officina Politica, «Asm, nonostante la vendita delle farmacie, è tutt’ora in proprietà mista pubblico-privata (Comune al 60 per cento e Azimut al 40 per cento), non essendo stato liquidato il socio privato.

Da capire in quale parte dell’oggetto sociale di Asm sia prevista la gestione di impianti a fune, o la qualificazione degli addetti, per cui il pacchetto dovrebbe essere sub-affidato a terzi soggetti». Secondo Paolo Bigliocchi (Pd) «ad oggi non risultano atti amministrativi che dovrebbero prevedere un piano economico di gestione, soprattutto se viene incaricata Asm. Verificheremo se esistono e va chiesta subito la convocazione d’urgenza della commissione competente, poi della Controllo e garanzia».

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