Rieti, Terminillo: braccio di ferro tra Comune e Società Funivia

Terminillo (foto Meloccaro)
di Giacomo Cavoli
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Martedì 15 Novembre 2022, 00:10

RIETI - Il Comune di Rieti parla di “trattativa in corso” ma ieri, dopo due ore di commissione comunale Sport convocata dalla presidente Alberta Paris, era più evidente che quello tra l’ente e la società “Funivia”, gestrice degli impianti di risalita del Terminillo, sia ormai un vero e proprio braccio di ferro. Oggetto del contendere, neanche a dirlo, l’apertura degli impianti sciistici (dopo anche i primi timidi fiocchi di neve caduti ieri) ferma alla comunicazione inviata venerdì dal Comune alla “Funivia” di affidamento diretto della gestione degli impianti fino al marzo 2023, alla quale il gestore Flavio Formichetti dovrà rispondere nei prossimi giorni.

Le sanzioni.

L’attesa della risposta da parte della “Funivia” si innesta tutta sul bando di gara che il Comune sta facendo redigere per assegnare a nuova gestione gli impianti, una volta conclusa la stagione 2022-2023. Alla presenza degli assessori allo Sport, Chiara Mestichelli, ed ai Lavori pubblici Claudia Chiarinelli, la dirigente del settore “Gestione e pianificazione del territorio”, Manuela Rinaldi, riepiloga quanto già contenuto nella delibera comunale del 25 ottobre e annuncia che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, starebbe preparando delle sanzioni da applicare alla “Funivia” a causa della mancata consegna dei documenti al Comune da parte della società: «Abbiamo trovato resistenza da parte dell’azienda nell’acquisizione dei dati necessari per poter quantificare il valore degli impianti al fine del loro acquisto o affitto - spiega Rinaldi - L’Agcm ha quindi sollecitato la “Funivia” ad inviare la documentazione necessaria al Comune e sta procedendo per inviare degli atti sanzionatori alla società. Per questo motivo la giunta comunale ha dato mandato al tribunale di nominare un consulente tecnico d’ufficio: per sapere quanto valgono sia la concessione che gli impianti».

La trattativa. Mestichelli fa il punto sulla trattativa: «L’affidamento diretto per salvare la stagione è stato fatto nelle more del bando di gara - spiega l’assessore allo Sport - Ci sono stati degli incontri tra il sindaco e la società e l’amministrazione sta cercando un accordo insieme al gestore per arrivare ad una soluzione concordata, che consenta l’apertura per questa stagione e poi, per il futuro, la vendita ad un prezzo di mercato congruo che eviti lungaggini e contrapposizioni. L’apertura sta a cuore sia al Comune che al gestore, perché se restasse chiuso gli impianti perderebbero valore sul prezzo di mercato stabilito da Ctu. Ma se Formichetti rispondesse di no, il Comune dovrà fare un esproprio». 
Per Carlo Ubertini (Psi) «l’errore è stato mescolare il Tsm e l’attuale stagione invernale in un unico sistema di qualificazione delle imprese in grado di gestire gli impianti. Si sarebbe dovuto pensare all’immediatezza e poi al resto». Maurizio Vassallo (Per il bene comune) non le manda a dire: «Il vizio dell’attuale gestore è di portare tutto all’ultimo momento: è sempre stato così e non riusciamo mai ad anticiparlo. La verità di fondo è che ci troviamo un’altra volta sotto botta di Formichetti: avevamo le concessioni scadute in mano e avremmo potuto far leva su quelle. Non siete stati lungimiranti, pur sapendo che da anni combattiamo con questa situazione: vi siete concentrati sui nuovi impianti del Tsm, senza focalizzarvi invece sulla stagione invernale e questo perché i troppi interessi esterni pervenuti sull’amministrazione hanno fatto saltare il banco. Dobbiamo tener conto di aver perso tempo: a questo punto il Comune usi gli strumenti che ha, cioè che un servizio pubblico di trasporto non può essere fermato». 
Quasi al termine della commissione, la domanda la pone quindi Il Messaggero: «Cosa accadrà all’imminente stagione sciistica se la trattativa con Formichetti non andrà in porto?». Risponde Mestichelli: «A quel punto il Comune avvierà una stima d’urgenza del valore degli impianti, ma è chiaro che non sarà una procedura per la quale saranno sufficienti due settimane. Quindi o la stagione rischia di saltare, oppure verrà ripresa in corsa».

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