RIETI - Il parallelo con lo scorso anno non è impossibile, ma quasi. Perché nella stessa giornata di Santo Stefano del 26 dicembre 2020, senza vaccini e con un numero di malati, ricoveri e decessi molto più alto di quello attuale, i tre metri di neve e il sole a picco avevano comunque contribuito a regalare una giornata di quasi totale normalità al Terminillo, affollato da turisti che - nonostante gli impianti di risalita bloccati dal Dpcm – avevano scelto di riversarsi sulle piste da fondo o di sfruttare ciaspole, passeggiate, quad e sci alpino. Tutto il contrario di ieri insomma, quando più che la pandemia, è stata la pioggia senza sosta a guastare le speranze di una giornata che si immaginava canonica, magari di nuovo con gli impianti chiusi, ma non per questo più sottotono del 2020.
Impianti chiusi
Le prime avvisaglie si erano già avute il giorno di Natale, quando entro il primo pomeriggio la segreteria della Scuola Sci Terminillo aveva già comunicato ad una cinquantina di clienti che il 26 dicembre non si sarebbe tenuta alcuna lezione, complice soprattutto la pioggia prevista nelle ore successive e anche l’assenza di comunicazioni da parte della società gestrice degli impianti di risalita.
Le disdette
E non soltanto per colpa del virus, ma anche della pioggia, ieri è piovuta qualche disdetta sia fra le camere d’albergo che i tavoli dei ristoranti. «C’è stata qualche disdetta o richiesta di rinvio soprattutto a causa della pioggia e degli impianti chiusi – conferma il presidente di Federalberghi Rieti, Michele Casadei – Nel complesso, al momento le prenotazioni per Capodanno sembrano reggere, perché da sempre fanno parte di un pacchetto che comprende più pernotti». Tra i ristoranti, l’umore è altalenante: «Sì, un paio di disdette ci sono state, ma sono state subito rimpiazzare – spiega Ippolito Matteucci, di Sfizi di Iri – Nel complesso non è stata la classica giornata di Santo Stefano, ma siamo comunque riusciti a lavorare». «Mai visto un Natale del genere – si sfoga invece Luciano Faraglia, del Bar Terminillo – Lo scorso anno, anche se da asporto, si è lavorato molto di più. Stavolta, di gente a passeggio se ne è vista davvero poca».