Rieti, progetto Tsm per il Terminillo: gli ambientalisti ricorrono al Consiglio di Stato

Terminillo (foto d'Archivio)
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 24 Ottobre 2022, 00:10

RIETI - Il progetto Tsm per il Terminillo finisce davanti al Consiglio di Stato. A fare ricorso, ancora una volta, il cartello ambientalista, con le associazioni Wwf, Lega Italiana Protezione degli Uccelli, Club Alpino Italiano, Salviamo l’Orso e le tre Onlus Mountain Wilderness Italia, Italia Nostra e l’associazione per la Conservazione dell’Orso Bruno Marsicano, dopo che a giugno il Tar del Lazio aveva respinto in pieno l’istanza presentata dalle associazioni contro il Tsm, considerata dai sostenitori del progetto come l’ultimo, grande ostacolo da superare, prima di attendere la chiusura della conferenza dei servizi. A costituirsi contro l’esame richiesto dagli ambientalisti sono infatti ora sia il Comune di Rieti che la Provincia, entrambi rappresentati dall’avvocato del Foro di Rieti Antonio Perelli, già difensore del Comune nel primo grado di giudizio del Tar.

La sentenza del Tar. Il ricorso al Tar fu depositato dal cartello ambientalista l’8 marzo 2021, per opporsi ai pareri positivi forniti al Tsm dalla Regione Lazio sia sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) che sulla Via (Valutazione di impatto ambientale). Dopo essersi riservata ad aprile la pronuncia sul ricorso, a giugno, il Tar aveva dato ragione a Regione Lazio, Mibact, Provincia, Comune di Rieti e Pro loco Terminillo, respingendo interamente le 5 articolate motivazioni del cartello ambientalista.

Tra i punti salienti, il Tar aveva ritenuto come fosse «evidente che il progetto riguarda principalmente opere la cui realizzazione e gestione sarà demandata a un Consorzio di enti locali, con conseguente indubitabilità della natura pubblica di tali opere» e di non poter condividere la tesi ambientalista, «secondo cui l’adeguamento presuppone che “l’infrastruttura rimanga la stessa e mantenga la medesima localizzazione”»: per il Tar, a quel punto, non sarebbero realizzabili alcuni degli interventi a supporto del Tsm. Sull’impatto ambientale, per il Tar risulta che «la massima parte degli interventi di progetto è costituita da opere di ammodernamento di “impianti di risalita dismessi o obsoleti utilizzati in passato sul territorio che in parte verranno sostituiti con impianti di ultima generazione nella stessa ubicazione e in parte verranno delocalizzati in posizione più idonea all’adeguamento funzionale e al completamento dell’intero comprensorio”» e che «non vi è stato alcun rilevante aumento del demanio sciabile». Il ricorso contestava poi la realizzazione, da parte del Comune di Leonessa, nel 2013, dei progetti esecutivi a stralcio del Tsm, senza aver però prima ottenuto la Via: ma per il Tar quelle opere «non sono oggetto del progetto del 2019» e della rispettiva Via.

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