Torna a respirare grazie alla teleriabilitazione

Torna a respirare grazie alla teleriabilitazione
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Sabato 9 Gennaio 2021, 00:10

RIETI - «Sono tornato a respirare bene grazie ad internet e alle professionalità della Asl di Rieti». Il Covid ha tolto tanto, ma ha anche fatto scoprire nuove possibilità e allargato le frontiere dell’assistenza. A testimoniarlo è una lettera arrivata alla redazione de Il Messaggero, in cui un settantenne della provincia di Rieti racconta un’esperienza che gli sta letteralmente migliorando la vita. Affetto da una patologia respiratoria piuttosto grave, da tempo era in attesa di sottoporsi a cicli di fisioterapia respiratoria. Quando tutto sembrava pronto per partire, è arrivato il Covid, poi il lockdown e tutte le altre restrizioni che hanno impedito di avviare le cure. 

«Iniziavo a perdere la speranza – scrive l’uomo – e, cosa peggiore, cominciavo ad avere sempre più problemi. Affanno, respiro corto. Ho provato cosa significa avere la famosa “fame d’aria” che colpisce i malati da Covid. I dottori mi avevano detto che la prima cosa da fare era avviare la fisioterapia respiratoria. Ma come potevo farlo? La mia patologia è incompatibile con il Covid». 

L'aiuto del web. Il settantenne, che vive in provincia di Rieti, non poteva recarsi negli ambulatori della Asl, sia per la chiusura causa Covid, sia per i rischi che corre un paziente con certe patologia. Impossibile, poi, avviare l’assistenza domiciliare per gli stessi motivi. «Rivolgendomi agli uffici della Asl – racconta l’uomo – mi è stata proposta la teleriabilitazione: un fisioterapista che mi avrebbe seguito via internet».

La soluzione per tutti i mali, insomma, era letteralmente a portata di mouse.

Sulle prime, però, c’è stato molto scetticismo. «Non nascondo di aver avuto molte perplessità – dice il paziente – perché mi sembrava strano non avere un contatto diretto con chi mi curava. Pur essendo un utente avanzato e molto avvezzo all’uso degli strumenti informatici, non ero convinto. La spinta mi è arrivata dai miei familiari: durante il lockdown c’è chi ha seguito lezioni di palestra on line. Avrei fatto la stessa cosa con un fisioterapista professionista». A metà novembre il settantenne si è connesso per la prima volta, utilizzando il programma di videochat Microsoft Teams. «E’ stato semplice – racconta – come tante altre operazioni che si fanno sul pc. Mi è arrivata una mail, ho cliccato sul collegamento all’orario indicato, si è aperta una finestra e dall’altra parte c’era il mio fisioterapista». 

Gli sviluppi. Da lì è iniziato il ciclo di cure che hanno dato già i loro frutti. «La seduta si svolge come se fossimo in ambulatorio – conclude l’uomo – e ho avuto già miglioramenti. Respiro meglio, l’affanno è diminuito e mi sento più tranquillo. Voglio ringraziare la Asl per questa possibilità che ho avuto». Il servizio prevede venti sedute, è già operativo per una decina di persone e ha aperto la strada a nuove forme di assistenza. Covid a parte, è un modo utile per assistere chi ha difficoltà a spostarsi da casa e, soprattutto, può essere svolto per tutte le forme di fisioterapia, anche ortopedica. Una best practice tutta reatina nata dall’emergenza.

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