Quando la recitazione diventa un mezzo per guardare al futuro: ecco il Teatro Sociale della compagnia Rigodon

Quando la recitazione diventa un mezzo per guardare al futuro: ecco il Teatro Sociale della compagnia Rigodon
di Lorenzo Quirini
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Sabato 25 Giugno 2022, 11:52

RIETI - Il Teatro Rigodon porta la recitazione nella casa circondariale di Rieti e al centro anziani di Rocca Sinibalda. Sta per dare i suoi frutti il progetto "Social fablab", parte del programma “Officine Sociali”, promosso dalla Regione Lazio e dal Comune di Rocca Sinibalda.

Previsti ben 3 spettacoli, in scena nelle prossime settimane grazie alla guida del Teatro Rigodon ed in particolare di Anna Mingarelli e Désirée Proietti Lupi che hanno condotto i laboratori, con l'appoggio del direttore Alessandro Cavoli, del Sindaco di Rocca Sinibalda Stefano Micheli e con Mattia Caroli all'ufficio stampa.

«Il teatro sociale, ma in generale l’arte sociale, lavora sul senso di appartenenza ad una collettività, senza mai perdere di vista la qualità estetica di ciò che presenta: è prima teatro e poi sociale – spiega la direttrice artistica Anna Mingarelli – Noi del Teatro Rigodon siamo molto orgogliosi di questo progetto».

Nello specifico il Centro Anziani di Rocca Sinibalda porterà in scena, nella piazza del paese, il cortometraggio “L’Arrocco”, diretto dalla stessa Mingarelli che ha immaginato una trama divertente in cui il potere, in un piccolo comune, viene affidato ad un anziano che quindi inventa norme bizzarre e fatte su misura per sé e per i suoi coetanei. Curiosità anche per gli altri due spettacoli l’ “Ubu Re” di Alfred Jarry, interpretato dai detenuti comuni e “Fuori di Tenda” assegnato ai detenuti precauzionali, che andranno in scena all’interno della casa circondariale.

«Questa esperienza ci ha messo di fronte a persone che hanno fatto del teatro uno strumento di relazione prima con se stesse e poi con gli altri – continua Mingarelli – uno dei detenuti-attori ha scritto “il teatro mi è fondamentale per vedere il domani”: credo che questa frase possa racchiudere il senso di tutto il lavoro svolto».

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