«Io sapevo già andare in canoa, mi aveva insegnato mio padre», racconta un bambino. «Ma qui è stato molto più avventuroso, siamo andati anche da soli», aggiunge l’amichetta. I piccoli se la sono cavata benissimo, per loro non è la prima volta lontano da casa: già in seconda elementare avevano vissuto un campo estivo con la scuola a Viterbo. «Io però l’anno scorso non sono potuto andare – racconta un bambino - questa per me è stata la prima esperienza senza i genitori ed è stato fico. Speriamo l’anno prossimo di andare in montagna, magari al Terminillo».
«All’inizio dell’anno – racconta Alessia Folcarelli, una delle insegnanti che accompagna i bambini – abbiamo preso contatti con la Lega Navale, ci è piaciuta la loro proposta, condivisa con i genitori, che hanno avuto la massima fiducia Quella portata avanti dalla scuola è una didattica innovativa. In questa occasione hanno imparato ad andare da soli in acqua, sotto gli occhi attenti di Francesco Targusi e tornano a casa arricchiti e contenti. Abbiamo avuto un’ottima accoglienza e torneremo di sicuro, con la scuola o con le nostre famiglie».
«Il progetto è partito cinque anni fa con 35 alunni di Rieti e 35 di Roma – ricorda Fabio Piscicchia, vice presidente della Lega navale del Turano – Oggi siamo arrivati ad avere 800 ragazzi l’anno. Arrivano da tutto il Lazio, da Marina di Minturno, Latina Aprilia Pomezia, Roma. Da Rieti accogliamo gli alunni della Ricci e della Sisti. Speriamo di avere presto anche il Marconi, con la dirigente scolastica Mirella Galluzzi che aveva già sposato il progetto quando era a Santa Rufina, speriamo torni nuovamente».
Ad accogliere gli studenti, che arrivano nei mesi di aprile-maggio e settembre-ottobre, anche l’associazione Turano Esplora.
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