La testimoninaza del Rosatelli
al Digital Innovation Hub Rieti:
le parole di preside e studenti

La preside e gli studenti
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Venerdì 8 Dicembre 2017, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 14:11
RIETI - Le grandi invenzioni nascono dai giovani. Ne è convinta Daniela Mariantoni, dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli, che insieme a quattro giovani studenti ha preso parte al convegno “Digital Innovation Hub Rieti: una nuova opportunità per l’innovazione delle imprese” promosso da Confartigianato.

Nella sede della Camera di Commercio di Rieti, davanti ai rappresentanti delle istituzioni e di aziende come Tim, GsNet, Hfly3d e Tecno cnc, i quattro studenti hanno portato la loro testimonianza, come rappresentanti di un gruppo più ampio, che ha dato vita a tre idee innovative.

Marianna Rossi del V SC, ha raccontato la partecipazione al concorso “A tutt'acqua”, bandito dalla Erg nell'ambito di un progetto di educazione ambientale. «Abbiamo creato – racconta la studentessa - un video promozionale sull’acqua come risorsa preziosa e rara, la nostra idea è piaciuta. Eravamo molti, da tutta Italia e siamo arrivati secondi».

Fabio Arciesi del IV SB ha invece lavorato con altri studenti ad un progetto di alternanza scuola lavoro realizzato con la Sogea di Rieti. «Un progetto - spiega – che consiste nel monitorare tramite rilevamento della pressione, la quantità di cloro presente negli acquedotti reatini, la qualità dell’acqua e utile anche a prevenire eventuali rotture».

Lorenzo Greco e Amine Ahardane del IV EA hanno ideato un sistema utile a misurare, nelle aule scolastiche, valori ambientali come luminosità, umidità, temperature e rumore. Dati che, inviati poi su un database, possono essere utili ad evitare sprechi di energie. «Con il nostro studio, in via di conclusione – dicono i ragazzi – potremmo ad esempio regolare automaticamente il sistema di riscaldamento».

Soddisfatta la dirigente scolastica Daniela Mariantoni che li definisce «ragazzi fantastici». «Credo – ha aggiunto la preside - che tanti giovani siano eccezionali nel nostro paese, dobbiamo solo fare in modo che emerga il loro patrimonio, non soltanto quello scientifico, ma anche quello umano. Lavorano nel pomeriggio, dopo l’orario scolastico, si impegnano a casa. Capiscono che non è un dovere, ma una cosa importante per il loro avvenire».
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