RIETI - Da oltre settant’anni, Aguzzi è sinonimo di bicicletta, più che di ciclismo. Infatti, dal capostipite Vincenzo al nipote Pierino Santoprete, l’azienda ha vissuto - con grande passione e competenza - più dietro le quinte che in primo piano. Lo zio di Pierino, classe 1919, fu un promotore, un organizzatore, che diede vita a diverse competizioni dal dopoguerra in poi, per poi inaugurare il primo negozio, in via Garibaldi, nel 1950.
Gli spostamenti. «Vincenzo - ricorda il nipote Pierino - è sempre stato un appassionato, pur non praticando l’agonismo, ma ha dato vita a tante competizioni in cui hanno gareggiato tanti giovani, dando impulso a un movimento che a Rieti ha sempre avuto bisogno di una valida promozione».
Oggi. Pierino ha vissuto l’evoluzione di ciò che gravita attorno alla bicicletta, dai materiali al commercio online, «anche se - spiega - per comprensibili motivi, il negozio specializzato resta il punto di riferimento per le particolari esigenze dei clienti». Inoltre, «a Rieti la bicicletta è considerata più per il tempo libero, per fare un po’ di attività sportiva, ma poco come mezzo di trasporto o per andare a lavorare: non siamo in Emilia-Romagna, in pianura Padana o nel nord-est d’Italia. Eppure a Rieti, a parte il centro storico - che richiede un po’ di impegno muscolare, oppure l’impostazione di un rapporto più agile o l’adozione della pedalata assistita delle e-bike - il circondario è abbastanza livellato». Quindi aggiunge: «Più che altro va superato lo scetticismo sull’uso della bicicletta: si teme di usarla poco, anche se questa mentalità sta diminuendo. L’elettrico gode di un certo successo tra le donne: un po’ di movimento, meno fatica, possibilità di trasportare qualche piccolo pacco». Invece il ciclismo sportivo è in ribasso: «Il traffico è aumentato, portare giovani in strada ad allenarsi comporta rischi, perciò godono più successo i tratti meno frequentati da percorrere con la mountain bike». Infine, qualche raccomandazione: «Percorrere strade poco trafficate; bici efficiente; casco; abbigliamento visibile; tenere la distanza tra ciclisti; segnalare; rispettare il codice soprattutto a incroci e semafori; niente cuffie o auricolari; occhio all’asfalto e, buon divertimento», conclude Pierino.