Rieti, alla ex Solsonica si riaccende la luce

Ex Solsonica
di Antonio Bianco
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Sabato 20 Giugno 2020, 00:38 - Ultimo aggiornamento: 12:19
RIETI - Va avanti il progetto di rilancio di Gala. L’assemblea dei soci ha approvato ieri l’altro la fusione delle tre società controllate: Gala Power, Gala Tech e Proxhima. Come anticipato nei giorni scorsi da Il Messaggero, l’operazione è diretta a realizzare un progetto industriale d’impresa, basato sulla riattivazione del polo produttivo di Cittaducale (ex-Solsonica), che sarà destinato alla produzione di pannelli fotovoltaici di ultimissima generazione. Non solo, si è proceduto anche all’iscrizione nel registro delle imprese delle deliberazioni relative all’approvazione dell’operazione di fusione, con decorrenza del termine di 15 giorni per l’esercizio del diritto di recesso da parte dei soci (4,28 euro per azione). 

L'operazione. La fusione dovrebbe consentire alla capogruppo Gala di incorporare e razionalizzare asset e risorse delle società controllate a carattere tecnico-energetico, come produzione e realizzazione di impianti fotovoltaici, anche di proprietà, per la produzione e gestione di energia elettrica. Non solo, ma anche attività di ricerca, sviluppo, produzione e vendita di batterie redox-vanadio, che andranno ad aggiungersi all’attuale core business della holding. Gala (ex Solsonica) è uno stabilimento di grandi dimensioni situato in un’area che, negli ultimi anni, ha risentito della crisi economica, con evidenti ripercussioni sul tessuto sociale reatino con circa 200 lavoratori licenziati e molti dei quali in mobilità in deroga. 

«La modifica e l’ampliamento dell’oggetto sociale della società – si legge in una nota diramata dalla società –, con conseguente uscita dalla liquidazione, a seguito della fusione, renderà la nuova realtà d’impresa protagonista delle rilevanti opportunità derivanti dalla propulsione globale verso la transizione energetica, in perfetta armonia con il Green new deal europeo, che promuove l’investimento in tecnologie rispettose dell’ambiente». L’assemblea dei soci, inoltre, ha nominato con effetto dal momento della fusione e per tre esercizi (2020-2022) il consiglio di amministrazione, che sarà composto dall’ingegnere Filippo Tortoriello (presidente) e dai consiglieri Adolfo Leonardi Eugenio Maraghini Garrone. 

«Il progetto di fusione e il correlato piano industriale si innestano, con ispirazione e coerenza, in un contesto fortemente caratterizzato dalla spinta, anche conseguente alla volontà politica europea e nazionale, verso la totale de carbonizzazione», aveva dichiarato Tortoriello annunciando la fusione qualche giorno fa. Una notizia attesa dai sindacati reatini, che da mesi chiedono un tavolo di confronto con il patron Filippo Tortoriello. 

I sindacati. «Alla luce di questa notizia – dice Luigi D’Antonio, numero uno della Fiom reatina – chiediamo che un tavolo di confronto con i sindacati venga convocato il prima possibile per portare a conoscenza dei lavoratori le modalità di questa ripartenza e che questo tavolo sia aperto a tutte le parti in campo. E, soprattutto, chiediamo al presidente Tortoriello che porti a conoscenza dei lavoratori il piano di rilancio dell’azienda».
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