Parola di Raciti: «Gondo è
il giocatore ideale, Carpani
fonte di gioco del Rieti»

Ezio Raciti
di Roberto Panetta
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Sabato 23 Febbraio 2019, 09:01
RIETI - Questa non è la classica storia di Davide contro Golia, non ci sono giganti, ma due uomini che hanno costruito il loro successo partendo dai campetti di periferia. Non giocatori di fama, non allenatori conosciuti, ma due tecnici che hanno iniziato dal basso. Ezio contro Ezio, Eziolino di fronte a Eziolone. Capuano sfida Raciti, in un duello decisivo per la salvezza diretta, per allontanare l’incubo playout, mantenere a debita distanza la Paganese e allungare sul Bisceglie.

Con una sola retrocessione rimasta in palio nel girone C, dopo l’esclusione del Matera, i conti sono presto fatti, ed ecco che una vittoria potrebbe rivelarsi decisiva per entrambe.

Lo sa bene Ezio Raciti, l’uomo che si è ritrovato a guidare i siciliani quasi per caso, quando oramai sembrava destinato ad un’intera carriera, nell’anonimato, nei campionati dilettantistici. E invece ecco l’occasione che non ti aspetti. In estate viene chiamato dalla società a fare il secondo del giovane Giuseppe Pagana. Il giovane tecnico viene esonerato dopo 9 giornate, alla 10^ in panchina contro la Cavese siede proprio Raciti che vince 3-1; ma è solo una cosa estemporanea perché all’11^ giornata arriva il nuovo mister Michele Pazienza e Raciti torna tranquillamente a fare il secondo. Le cose non vanno bene ed ecco che anche Pazienza viene esonerato alla 17^.

A questo punto non ci sono più dubbi, panchina a Raciti. È la sua grande occasione, la prima esperienza nel mondo professionistico; lui che allena da 30 anni, 15 con le giovanili e 14 con squadre dilettantistiche, prima dell’esperienza di quest’anno. Risultati altalenanti, ma la preziosa vittoria nel derby col Catania, 2-1, spazza via ogni dubbio. Mercoledì scorso i 3 punti importantissimi contro una Viterbese in grande spolvero.

Mister, ora il Rieti. In caso di vittoria la salvezza è vostra… poi arriverà la riconferma per lei?
«Se vinciamo siamo praticamente salvi - spiega Raciti -. Intanto pensiamo a finire al meglio poi, il prossimo anno, la società deciderà. Non nascondo che mi piacerebbe molto continuare questa mia splendida avventura su questa panchina».

Contro la Viterbese, squadra in gran forma, è arrivata una vittoria preziosa, 1-0…
«I 3 punti nel recupero infrasettimanale ci hanno dato una grande autostima, sono arrivati nel momento giusto. I ragazzi sono stati fantastici, per me è stata una grande emozione».

Che tipo di avversario si aspetta domenica?
«Il Rieti è una squadra ostica. Capuano è un tipo vulcanico, un lusso per la categoria. Riesce a dare sempre una sua impronta in qualsiasi squadra va e a trasmettere la sua filosofia di gioco. Bisogna togliere spazio-tempo al loro centrocampo per evitare le loro ripartenze, dove sono molto pericolosi. Carpani è il loro faro, bisogna provare ad oscurarlo».

Chi è il giocatore che teme di più?
«Gondo è molto forte, mi piace tantissimo, è il loro finalizzatore. In estate feci il suo nome in società ma il Rieti è arrivato prima, non posso nascondere che anche a gennaio ci siamo rifatti sotto per l’ivoriano ma non c’è stato nulla da fare».

Quindi, magari, in estate si rifarà avanti per portarlo in Sicilia?
«Prima battiamo gli amarantocelesti, altrimenti è facile che il prossimo anno mi ritrovo, di nuovo, ad allenare in Eccellenza! A quel punto diventerebbe impossibile convincere Gondo a seguirmi!».
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