Rieti, giallo della ex postina: tre le macchie sulla camicia di Silvia

Scrocco di Montenero
di E.F.
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Sabato 3 Dicembre 2022, 00:10

RIETI - Tre macchie definite “sospette”, di dimensioni millimetriche, tingono di giallo il mistero che ruota intorno alla scomparsa e alla morte di Silvia Cipriani. Si tratta di tracce molto piccole, rispetto alle quali si ipotizzerebbe una derivazione di natura ematica quelle rinvenute sulla camicetta marrone a maniche corte decorata con fiorellini, rinvenuta nei boschi di Montenero Sabino.

La localizzazione. Le tre microtracce sarebbero localizzate a distanza di alcuni centimetri l’una dall’altra, una in particolare in prossimità del basso ventre più o meno all’altezza dell’ombelico. Si tratta, senza dubbio, di un elemento di notevole interesse investigativo che potrebbe eventualmente aprire diversi scenari e ipotesi su quanto possa essere accaduto nelle ore immediatamente antecedenti alla morte dell’ex portalettere in pensione qualora ne venisse successivamente accertata la correlazione. 
Piccoli segni che possono far ipotizzare conseguenze di un nesso causale di natura accidentale o insinuare il dubbio di uno scenario più inquietante con risvolti legati ad un decesso come conseguenza di un’azione violenta o omicidiaria. Prospettive già tutte al vaglio degli inquirenti e che assumeranno un ruolo centrale qualora venisse accertato se, in caso di derivazione ematica, quelle macchie appartengano o meno alla 77enne, ad altri soggetti o siano di altra origine. 
L’eventualità di sangue nella camicetta della Cipriani, scomparsa da luglio, apparirebbe forse singolare in considerazione del fatto che, almeno da quanto emerso da un primo e sommario esame dell’auto in uso alla donna espletato a ottobre nella questura di Rieti, non sarebbero state rilevate vere e proprie tracce ematiche, al di là delle numerose tracce biologiche presenti e che saranno tutte analizzate a partire dal prossimo 6 dicembre presso la sezione di Genetica forense della III Divisione del servizio di polizia scientifica di via Tuscolana a Roma, cui prenderanno parte il personale della polizia scientifica, i legali di fiducia del nipote Valerio - gli avvocati Domenico Orsini e Luca Conti - ed i consulenti di parte. 
Esami approfonditi dai quali, qualora emergesse la presenza di sangue, condurrebbe l’inchiesta ad una svolta decisiva.

Fonti autorevoli - non provenienti dalle forze dell’ordine - definiscono “sicuramente sospette” le microtracce campionate frenando però sulla certezza della derivazione ematica in quanto solo gli esiti degli esami al via martedì prossimo, potranno determinare con assoluta sicurezza quei tre campioni che, tra l’altro potrebbero anche essere di diversa natura tra loro. La presenza di una traccia ematica - oltre ad aprire nuovi possibili scenari avvalorando la tesi omicidiaria seguita dagli inquirenti - rimarrebbe un fattore difficile da decifrare soprattutto perché rinvenuta su di un indumento ritrovato pulito e intonso, privo di lacerazioni o danneggiamenti. Sarà ora importante conoscere, alla luce degli esami tecnico-scientifici che prenderanno tra qualche giorno, se anche sulla canottiera intima della 77enne, ritrovata nei boschi di Scrocco di Montenero, siano presenti o meno altre tracce della di diversa o uguale origine. Quell’indumento, per la cronaca, fu ritrovato appallottolato a mo’ di gomitolo. Enigma che potrà essere ricostruito solo tassello dopo tassello attraverso piccoli step investigativi sui quali il personale della «Mobile guidata dal dirigente Marco Stamegna, sta focalizzando uomini e risorse sotto il coordinamento della Procura di Rieti.

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