Rieti, ex postina, il mistero della camicetta ritrovata immacolata. Dal 7 dicembre i rilievi sulla Fiat Palio

La Fiat Palio ritrovata
di Emanuele Faraone
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Lunedì 28 Novembre 2022, 00:10

RIETI - Non c’è fine al giallo sulla scomparsa di Silvia Cipriani. Torna di nuovo in primo piano la cronaca sul “mistero reatino” e nella trasmissione di Rete4 “Quarto grado” sono state riscostruite, ancora una volta, le ultime ore immediatamente antecedenti alla scomparsa: la visita medica anticipata presso lo studio medico, il colloquio con la vicina Italia nella casa di via delle Orchidee a Rieti ed il suo frettoloso allontanamento per tornare a Cerchiara, il pentolino con la pasta scotta ritrovato sui fornelli e poi ancora i vari passaggi sotto le telecamere cittadine il 21 luglio, in quella giornata apparentemente confusa e concitata. 
Spuntano poi i misteri della camicetta ritrovata nel bosco apparentemente intatta e la telefonata del 21 luglio alle ore 18 tra Silvia e un’amica che sarebbe avvenuta non il 21 ma uno o due giorni prima, circostanza che, pur non cambiando le carte in tavola, aumenta solo di un po’ lo spazio temporale in cui non si conosce cosa la 77enne abbia fatto e chi abbia incontrato. 
Intanto, tra gli aspetti decisamente più salienti e importanti, c’è l’inizio - il prossimo 6 dicembre - delle analisi sui reperti isolati nell’abitacolo e nelle parti esterne della Fiat Palio in uso all’ex portalettere in pensione e rinvenuta nei boschi di Scrocco di Montenero: «Per noi è un momento importantissimo - ha chiosato Luca Conti uno dei legali del nipote Valerio Cipriani - uno passaggio decisivo perché qualsiasi cosa sia avvenuta, riteniamo sia avvenuta nell’autovettura». In settimana sono stati analizzati anche alcuni reperti che erano stati rinvenuti nelle vicinanze del veicolo, nei boschi di Montenero e - oltre alla borsa (contenente santini, foto di famiglia, 2 mazzi di chiavi, documenti) e alla scarpa – sono state esaminate anche una canottiera intima e una camicetta a maniche corte di colore marrone a fiorellini che è risultata praticamente intatta: era bagnata e umida ma in perfette condizioni, circostanza anomala e singolare in quanto, dopo tanti giorni di esposizione a sole e intemperie, rimane difficile comprendere come sia rimasta, di fatto, in perfette condizioni al contrario di altri capi di abbigliamento o della scarpa. La camicetta, e su questo non ci sono dubbi, è quella che l’ex postina indossava il giorno della scomparsa in quanto è ben visibile e riconoscibile dalle telecamere di videosorveglianza dello studio medico che riprendono Silvia più volte quando si era recata presso il centro polispecialistico per la visita di controllo. 
Ricostruito anche il tragitto che avrebbe percorso l’anziana per tornare a Cerchiara con la deviazione su via Pistignano a causa dei lavori in corso lungo Tancia sul ponte Turano. Come si ipotizzava mesi fa, l’anziana potrebbe aver deviato, anziché su via Pistignano, molto più avanti al bivio per Montenero Sabino sulla Salaria per Roma e, successivamente, essere stata ingannata dal cartello indicante Sant’Elia, confondendola per l’omonima località a due passi da Cerchiara. Una suggestione, un momento di confusione, magari dovuto all’assonanza che l’avrebbe portata a scambiare Sant’Elia Reatino con Sant’Elia di Montenero Sabino. Ipotesi plausibile: «Il cervello processa milioni di dati e percorre delle scorciatoie che possono esporre ad errori – ha detto in studio il professore Massimo Picozzi - può capitare a tutti e magari si continua a procedere per avere delle conferme e ci si rende conto tardi dell’errore».

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