Rieti, Semina d'arte: percorso itinerante in occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2020

Rieti, Semina d'arte: percorso itinerante in occasione delle Giornate europee del Patrimonio 2020
di Fabiana Battisti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 25 Settembre 2020, 14:21
RIETI - Semina d’arte. Di cosa si tratta? Inserita nel progetto TraMe-Tracce di Memoria dell’agenzia The Uncommon Factory - a cura di Annalisa Ferraro e sostenuto dalla Regione Lazio e dai Fondi FESR - sarà una semina concreta quella che l’artista Elisa Bollazzi porterà a Rieti, a stretto contatto con la terra e con i suoi frutti. All’atto pratico i semi distribuiti non produrranno piante e fiori, ma la lenta e paziente attesa del loro germogliare colmerà ognuno dei luoghi scelti per l’intervento artistico di speranze e aspettative su un raccolto arricchente.

Come sostiene l’architetto e regista Ai Wewei «il seme è un simbolo tradizionale, ma allo stesso tempo è un simbolo rivoluzionario».

Il 26 settembre, infatti, Elisa Bollazzi inizierà a Rieti, presso la Sezione Archeologica del Museo Civico, il suo intervento di Semina d’arte. Sarà un percorso itinerante, a partire dalle ore 11.00, presso l’Ex Monastero di Santa Lucia in Via Sant’Anna 4, l’Orto Botanico Medievale - da poco inaugurato dall’Associazione Hortus Simplicium - ai piedi del Palazzo Papale, e a Porta San Giovanni, antico accesso dalle mura medievali della città.

È dagli anni Novanta che colleziona frammenti di opere d’arte contemporanea, custoditi nella raccolta Microcollection, come suggerisce il nome nient’altro che particelle materiche sottratte all’oblio e visibili solo al microscopio. Nell’arco di trent’anni queste sono diventate quasi centinaia e di correnti artistiche rilevanti come Fluxus, la Pop art, la Minimal Art, l’Arte Concettuale, l’Arte Povera ma anche di artisti tra cui Joseph Beuys, Daniel Buren, Alberto Burri, Tony Cragg, Richard Long, Aldo Mondino, Giulio Paolini, Giuseppe Penone.

Un unicum valoriale rappresentano inoltre i frammenti raccolti dalle opere degli emergenti, in un’ottica di condivisione e costruzione comune e umana di una professione che oltre ad avere un ruolo sociale fondamentale è soprattutto identità collettiva e personale: l’artista. 

Perché il frammento? Nell’elemento più insignificante, c’è il tutto dell’intuizione e dell’ispirazione. La disseminazione e l’invisibilità inestimabili e rivelatrici.
Dal 2008, Elisa Bollazzi porta avanti le cosiddette Semine d’arte creando aree seminate e coltivate con i preziosi frammenti contemporanei, provando a restuirli al pubblico.Come?
Selezionati con cura, una volta seminati, i frammenti, provenienti da diverse parti del mondo, interagiranno con la storia reatina e sabina, e sotto terra, laddove incessantemente scorre la cultura di un popolo, daranno vita ad un processo di contaminazione, in grado di generare nuovi frutti.

Un gesto romantico, quello compiuto dall’artista, in compagnia e con il supporto dei visitatori, di buon auspicio per la città, un intervento che armoniosamente si inserisce tra le attività del progetto TraMe, come sempre finalizzate a mettere in relazione il contemporaneo con le memorie storiche e storico-artistiche che un borgo antico come Rieti conserva.

La semina parlerà del presente dell’arte e della società, guardando al futuro e immersa nel passato con la speranza di veder fiorire a Rieti una rigogliosa crescita culturale. L’attività Semina d’arte si inserisce tra gli eventi promossi dal Museo Civico di Rieti in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2020, la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, quest’anno dedicata al tema “Imparare per la vita”. 
Imparare il sapore e il sapere del tempo antico attraverso un ex monastero, le sue ricchezze archeologiche, la condivisione del gesto del seminare il presente nel passato, per scrutare il futuro.
Il programma completo di VESTIGIA, l'evento al Museo Civico di Rieti per le Giornate Europee del Patrimonio: http://museo.comune.rieti.it/.

Ad essere seminari saranno i seguenti frammenti di arte contemporanea: Albero del Paradiso, 1972, Gino Marotta; Albero di 7 metri, 1980-82, Giuseppe Penone; Albero di 3 metri, 1988-89, Giuseppe Penone; Angurie, 1984, Piero Gilardi; Il giardino dei fiori dimenticati, 1992, Riccardo Paracchini; Crazy Beans, 2003, Gianni Caravaggio; Un paesaggio da lontano, 2009, Massimo Bartolini; Orto d’artista, 2010, Maria Rebecca Ballestra; Ricamo elettronico/Aconitum Napellus, 2011, Daniela Di Maro; Devi piegarti verso ciò che raccogli. Il seme gettato, 2012, Annamaria Di Giacomo e Stefania Zocco; Fiore d’oro e d’argento, 2012, Serena Vallese; Salade, 2013, Olga Theuriet; La framboise, 2013, Jean-François Demeure; Mes petits arbres, 2018, Edith Laplane.

Percorso itinerante

26 settembre 2020
• Ore 11.00
Museo Civico Rieti, Sez. Archeologica in Via Sant’Anna 4

• Ore 11.45
Orto Botanico Medievale, Via dell’Episcopio 2, Rieti

• Ore 12.30
Porta San Giovanni, Mura Medievali, Rieti

Presso la Sez. Archeologica potrà essere visitata:
Dal martedì al giovedì 8.30 - 13.30
Dal venerdì al sabato dalle 8.30 - 13.30 e 15.30 - 18.30
Lunedì e festivi chiuso

Presso l’Orto Botanico Medievale nel Giardino del Palazzo Papale la Semina d’Arte potrà essere visitata:

Dal lunedì al venerdì 9.00 - 19.00
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