RIETI - Traffico dell’ora di punta. Pioggia. Un piccolo incidente ed ecco il caos nella circolazione. Se poi ci si mette che la viabilità di zona è regolata da un semaforo con tempistiche piuttosto ristrette, il quadro è completo. Disordine e delirio a Porta d’Arce, come qualcuno sui social ha definito la mattinata di ieri nello storico rione cittadino, dove in molti sono restati bloccati con l’auto in coda. Tutto è degenerato quando un mezzo Cotral ha avuto un banalissimo incidente all’inizio di viale Morroni: da quel momento in avanti è stata la cronaca di un disagio annunciato. «Per l’ennesima volta mi appello all’amministrazione comunale, affinché provveda ad allungare il tempo del semaforo in uscita da Porta d’Arce», scriveva ieri mattina Emanuele Donati, storico abitante del rione, da anni impegnato alla ricerca di soluzioni migliorative per la zona. «Si tratta di un semaforo oggetto di attenzione della Municipale da anni. L’assetto attuale è quello che garantisce in maniera migliore tutte le esigenze di zona», hanno replicato dal Comando della Polizia locale. Eppure una situazione si dovrà trovare, anche in altre zone della città.
Nodo viario. Quello di Porta d’Arce è un nodo della viabilità reatina: nei decenni si è intervenuti in vario modo, anche con le contestabili aperture nelle mura medievali.
Gli altri casi. Il caso Porta d’Arce apre alle segnalazioni di altri semafori un po’ troppo veloci. Due su tutti: quello sulla Salaria all’ingresso di Rieti, all’incrocio con via Comotti e via Sacchetti Sassetti e quello di via Paolessi dove, tra l’altro, insiste un T-red. In quest’ultimo, il verde dura 25 secondi (molto meno di Porta d’Arce), mentre nell’altro si scende sotto i 20, a 17 per l’esattezza, consentendo al massimo il passaggio di 4 auto. Poche, davvero, per evitare code. Eppure dalla Municipale spiegano: «Anche questo incrocio è di particolare complessità e proprio per questo, nel semaforo che regola la svolta verso via Sacchetti Sassetti la fase del verde è già stata allungata nei mesi scorsi».