Rieti, i dilettanti e l'emergenza,
il professore-bomber Di Cesare:
«Dura la didattica a distanza,
mi manca il Fiamignano»

Fabio Di Cesare in campo e a scuola
di Raffaele Passaro
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Giovedì 9 Aprile 2020, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 12:41

RIETI - E’ da più di un mese che i campionati dilettantistici sono fermi, così come le scuole di ogni ordine e grado per l'emergenza coronavirus. Calcio ed istruzione, un connubio presente nella vita di Fabio Di Cesare, 33enne attaccante e capitano della capolista di Seconda categoria Fiamignano Equicola, nonché insegnante di Laboratorio dei servizi enogastronomici Sala e Vendita (laboratorio di Sala/Bar) al “Costaggini” di Rieti. Il “professore-bomber” racconta le sue giornate ai tempi del coronavirus tra la didattica a distanza ed il tempo libero trascorso a casa.
 
Di Cesare, stiamo vivendo tempo difficili a causa di questo virus, anche se negli ultimi giorni si vedono dei miglioramenti…
«Già, purtroppo un periodo davvero triste. Sin dall’inizio non ho sottovalutato la situazione, pensando dai primi tempi che si trattasse di una cosa molto seria. Di certo, però, non credevo si arrivasse a questo punto. Il pensiero va, ovviamente, a tutte le persone colpite da vicino, a chi ha perso i propri cari e a chi ha difficoltà con il lavoro. Insomma, vedere il nostro Paese in queste condizioni fa male. I miglioramenti, se così vogliamo chiamarli, danno sicuramente una speranza, ma sono piuttosto realista e penso che ne passerà ancora molto di tempo per tornare alla vita di prima».
 
Come trascorre le giornate a casa?
«Le mie giornate passano molto in fretta: fino ad ora, infatti, non sento il peso di dover restare in casa, anche perché tra gli impegni scolastici, lo svago, la puntuale videochiamata giornaliera con gli amici di una vita si fa subito sera ed è ora di un bel film. Certo, gli affetti iniziano a mancare; per fortuna, però, i mezzi di comunicazione ci aiutano ad accorciare le distanze».
 
Ha parlato di impegni scolastici. Quant’è difficile insegnare con la didattica a distanza? Come riesce ad insegnare ai suoi studenti tramite un pc?
«Inizialmente non è stato per niente facile, perché temevo di non riuscire a catturare l’attenzione dei miei alunni. Mi sono dovuto ricredere! Partecipano attivamente alle mie attività, sono puntuali alle videolezioni e nella maggior parte dei casi svolgono i lavori assegnati mostrando il massimo impegno. Sicuramente le difficoltà ci sono, manca il contatto umano e l’empatia che si crea durante una spiegazione, la cura del dettaglio e per quanto riguarda alcune classi, manca il vederli all’opera durante un’esercitazione pratica di laboratorio, dove mettono in evidenza le proprie capacità e competenze, con tutte le loro ansie, preoccupazioni ed emozioni. Personalmente, cerco di diversificare le mie lezioni, spesso carico del materiale (presentazioni, video, link e simili) sulla piattaforma, che sarà poi oggetto di discussione della video lezione. Propongo ai ragazzi dei test, che permettono loro di mettersi alla prova e visualizzare immediatamente il punteggio ottenuto, o compiti di realtà, attività basate perlopiù sulla simulazione di vere situazioni organizzative e lavorative. Essendo la mia una materia soprattutto pratica, ho cercato anche di proporla in modo divertente, creando un paio di video tutorial e lanciando una “challenge” ai ragazzi. Posso dire che, professionalmente, sento di aver arricchito le mie conoscenze: ora, ho più strumenti per fare lezione e ritengo che, nonostante la didattica a distanza è oggi l’unico modo per continuare a fare scuola in questo stato di emergenza, in futuro tornerà utile e necessaria per rendere più stimolante e dinamico l’apprendimento!».
 
Secondo lei, si tornerà a scuola? Come si svolgeranno gli esami di maturità visto anche quanto dichiarato dalla Ministra Azzolina negli ultimi giorni?
«Chi può dirlo! Come tutti, spero che si ritorni presto alla normalità. Insegno a due classi quinte, che si stanno preparando al meglio mostrando molta serietà. Noto che questa situazione in molti di loro ha stimolato spirito di adattamento e senso di responsabilità maggiori rispetto a qualche tempo fa. Ad oggi non sappiamo ancora come si svolgerà l’esame ma spero soltanto che i ragazzi possano terminare con soddisfazione e nel miglior modo possibile il loro percorso scolastico».
 
Cambiamo argomento e parliamo di calcio. Le manca? Si sta allenando a casa?
«Certo, mi manca tantissimo. Mancano gli allenamenti, l’ansia pre-partita, il momento in cui il mister ci comunica la formazione titolare, la partita stessa e soprattutto il terzo tempo, dove si scarica tutta la tensione e, come capitava spesso quest’anno, si festeggiava. Ho la fortuna di giocare in una squadra composta dagli amici di sempre con cui sono cresciuto e altri che lo sono diventati man mano…insomma, siamo un gruppo anche fuori dal campo e passiamo molto tempo insieme. É difficile allenarsi da casa, ma sto cercando di mantenermi attivo».
 
Facendo un passo indietro e tornando ad un mese fa, il suo Fiamignano Equicola guidava la classifica, da neopromossa...
«E’ vero. Fino allo stop, abbiamo fatto un campionato incredibile, superando qualsiasi aspettativa prefissata ad inizio anno. Nel girone di andata siamo rimasti imbattuti e solo nell’ultimo periodo abbiamo iniziato ad incontrare qualche fisiologica difficoltà, che stavamo comunque superando tutti insieme impegnandoci maggiormente negli allenamenti, tornando alla vittoria. Sì, guidiamo la classifica al momento e, se si dovesse ricominciare, posso assicurare che ce la metteremo tutta per difendere la posizione. É un campionato bellissimo e difficilissimo allo stesso tempo, dietro abbiamo delle ottime squadre con giocatori di qualità ed esperienza».
 
Quale sarà, secondo lei, il futuro dei campionati dilettantistici? Si ritornerà in campo o si passerà già alla prossima stagione?
«Non ne ho idea. Oggi mi resta difficile immaginare di poter tornare in campo in totale sicurezza. Aspettiamo indicazioni e, soprattutto, che la situazione rientri nella normalità. Per ora, la cosa più importante è questa».
 
Essendo uomo di sport e, soprattutto, insegnante, vuole lanciare un messaggio ai più giovani?
«Beh, penso che l’unico consiglio che posso dare ai più giovani è quello di attenersi alle regole per tornare più forti di prima, in qualsiasi ambito!».

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