RIETI - Non c’è soltanto la questione della didattica mista, in parte in presenza e in parte in Dad, da affrontare nelle scuole. Da ieri, sul tavolo dei dirigenti scolastici c’è un tema nuovo: la disposizione del nuovo Dpcm che prevede entrate e uscite scaglionate e lezioni anche pomeridiane. E su questo la preside del polo didattico di Poggio Mirteto, Rita De Santis, è già pronta a inviare un quesito al Ministero. «Comprendiamo perfettamente le motivazioni alla base della decisione adottata dal Governo, che punta a decongestionare i mezzi pubblici - osserva la dirigente scolastica - ma non è possibile immaginare che le stesse disposizioni che saranno applicate nelle grandi città possano essere adottate anche sul nostro territorio. Pretenderlo significherebbe veder nascere, tutte le mattine, assembramenti davanti alla scuola per un’ora. D’altro canto - prosegue De Santis - non si può credere che Cotral riorganizzi il piano di circolazione dei bus. Per rendersi dunque conto di cosa questo significhi basta pensare che i circa mille studenti che frequentano il polo provengono da un raggio di distanza di circa trenta chilometri». Ma quello dell’entrata posticipata non è per la scuola l’unico problema.
Le conseguenze
Se infatti la mattina i bus porterebbero troppo presto i ragazzi a Poggio Mirteto, di pomeriggio, invece, per molti di loro non ci sarebbero neanche i mezzi per tornare a casa. «Sapevamo che quest’anno sarebbe stato un anno “sospeso”, tra limitazioni, didattica a distanza e altro - prosegue De Santis - ma il Ministero deve riconoscere le peculiarità del territorio e prevedere delle differenziazioni sull’applicazione delle disposizioni».