Rieti, scuole superiori al rientro. I dirigenti: «Siamo pronti ma alcuni timori ci sono». Manifestano gli studenti

Palazzo degli Studi
di Giacomo Cavoli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Gennaio 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 09:21

RIETI - «Vedremo come va. Ma certo, la paura c’è». Non è soltanto degli alunni la preoccupazione del ritorno in classe alle scuole superiori previsto per questa mattina al 50%, della presenza, dopo il passaggio in didattica digitale che dura ormai da novembre. Perché la paura dei contagi e di intere classi poste in quarantena agita anche gli animi dei dirigenti scolastici reatini, mentre per questa mattina gli studenti - come già raccontato ieri da Il Messaggero - si preparano a uno sciopero bianco di massa sia digitale che in presenza, per protestare contro il rischio contagi e i disagi legati ai due nuovi orari d’ingresso fissati alle 8 e alle 10 e d’uscita alle 13.30 e alle 15. L’appuntamento del gruppo di studenti guidati dai rappresentanti d’istituto è in programma stamane in piazza Cesare Battisti, per chiedere un incontro con il prefetto.

La spiegazione
«Noi siamo pronti, ma non siamo tranquilli - confessa Stefania Santarelli, dirigente del liceo Scientifico “Jucci”, del Classico “Varrone” e reggente all’istituto “Savoia”. - Ci sono insegnanti che sono tuttora positivi insieme alle loro famiglie e anche gli alunni continuano a segnalarci i loro casi: insomma, il contagio c’è, ma se gli esperti del comitato tecnico scientifico sostengono che sia importante far tornare i ragazzi a scuola, vuol dire che avranno operato tutte le valutazioni del caso.

Se è il caso di tornare in classe in presenza lo valuteremo a posteriori, perché nel frattempo gli esperti hanno parlato anche di danni psicologici a carico dei ragazzi a causa della solitudine di questi mesi. Certo, avremo gli stessi problemi dei mesi precedenti, con intere classi in quarantena anche nel caso di un solo contagio, mentre il doppio turno continua a essere una delle lamentele più forti da ragazzi e famiglie: aspettiamo oggi per conoscere l’effettiva presenza dei mezzi di trasporto dopo la rimodulazione degli orari. Ma chi proviene da lontano finirà comunque per rientrare a casa non prima del tardo pomeriggio».

Deroga all'Alberghiero
Diversa è la situazione all’Alberghiero “Costaggini” di Rieti, dove la presenza del convitto e di bus privati della scuola ha consentito alla dirigente Alessandra Onofri di poter chiedere una deroga rispetto agli orari di ingresso e, quindi, di uscita. «Per noi era fondamentale sapere cosa fare, perché stasera (ieri, ndr) riaprirò il convitto che ospita gli studenti - spiega Onofri. - Il convitto mi consente di abbattere il numero di studenti che si spostano e la scuola è dotata di 5 bus di sua proprietà, non gravando così né sui trasporti regionali né su quelli locali: questo mi ha consentito di chiedere e ottenere una deroga per un unico orario di ingresso alle 8.10 e di uscita alle 13.55, con la presenza al 50%. Credo che i ragazzi debbano tornare a scuola, perché ci sono tanti disagi che si stanno manifestando a causa della mancanza di un riferimento formativo e sociale come la scuola».

Il comunicato degli studenti

Nella mattinata odierna, per manifestare il loro dissenso nei confronti della scelta di riaprire gli istituti scolastici superiori, migliaia di studenti reatini hanno disertato le lezioni, sia in presenza che in dad. La protesta, a cui hanno aderito praticamente tutte le scuole reatine, è nata spontaneamente, trovando appoggio trasversale.

Si lamenta l’atteggiamento delle istituzioni, che prima hanno additato i giovani come irresponsabili o untori, ed ora vorrebbero rispedire gli studenti in classe nonostante il costante, e preoccupante, aumento di contagi legati all’epidemia di Covid-19. Il rischio è quello di vanificare i sacrifici fatti finora e di mettere in pericolo la salute di alunni, insegnanti e famiglie.

«La gestione di questa situazione risulta davvero improbabile. Oggi tutta Italia entrerà in zona rossa o arancione, ma qualcuno pensa che sia il momento giusto per far tornare gli studenti sui banchi» dichiara una delegazione di rappresentanti d’istituto, che questa mattina sarà davanti la Prefettura di Rieti, per chiedere al Prefetto un tavolo di confronto sulla delicata questione dei trasporti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA