Crolla il sottotetto al Pedagogico:
8 classi e 180 studenti trasferiti
ai Geometri, la sicurezza nelle
scuole della città resta optional

Crolla il sottotetto al Pedagogico: 8 classi e 180 studenti trasferiti ai Geometri, la sicurezza nelle scuole della città resta optional
di Alessandra Lancia
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Venerdì 14 Settembre 2018, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 13:55
RIETI - «Sacchetti Sassetti» senza pace: sono otto le classi e circa 180 gli studenti del liceo Pedagogico cittadino «sfollati» presso l’istituto tecnico per Geometri dopo il crollo di alcune parti murarie del sottotetto. Ci resteranno almeno fino a ottobre: il tempo che si è presa la Provincia per effettuare lavori di messa in sicurezza per circa 98 mila euro.

La notizia era stata rivelata dai consiglieri comunali di Rieti Città Futura con tanto di attacco ai comitati di genitori «che alla vigilia delle elezioni comunali gridavano ogni giorno sulla sicurezza scolastica». Comitati – giova ricordare soprattutto al centrosinistra – che pur nella crescente disaffezione dei genitori, non hanno mai abbandonato il campo e ancora lunedì scorso erano riuniti con i sindacati, Cittadinanzattiva e altri attivisti di base per programmare le prossime iniziative per scuotere Comune, Provincia, Regione e Ricostruzione dalla stasi piombata sui piani di adeguamento sismico delle scuole reatine.

LA SITUAZIONE NELLA SCUOLA
Tornando alla «Sacchetti Sassetti» è il presidente della Provincia Giuseppe Rinaldi a precisare l’accaduto: «Più che il controsoffitto sono caduti pezzi di muro dove c’è l’innesto delle travi nei muri perimetrali, praticamente nel sottotetto, probabilmente per le microscosse di questo periodo – dice a Il Messaggero – Già due anni fa, dopo il terremoto, facemmo lavori di sistemazione. Ora ne serviranno altri che con i tecnici e con il consulente dell’ente, l’ingegner Bruno Mancini, abbiamo quantificato in 98 mila euro. In ogni caso niente di grave. I lavori cominceranno subito perché contiamo di riportare in sede i ragazzi entro la prima settimana di ottobre».

«In conseguenza dello sgombero dell’ultimo piano della succursale abbiamo rimodulato spazi e orari e deciso di trasferire ai Geometri le 8 classi dei quinti: gli studenti sono maggiorenni perciò la gestione delle entrate e uscite è più semplice», dice la dirigente scolastica dell’«Elena Principessa di Napoli» Geraldina Volpe, che due anni fa fu tra le più determinate nel reclamare chiarezza e soprattutto sicurezza per la sua scuola (Palazzo degli Studi e «Sacchetti Sassetti»).

RESPONSABILITA' DI STUDENTI E GENITORI
«Ragazzi e genitori stanno affrontando questa emergenza con grande serenità e senso di responsabilità – prosegue – Certo, resta l’amarezza per i ritardi con cui si continuano ad affrontare questi problemi. Personalmente non ho ricevuto la lettera dell’assessore comunale Antonio Emili in cui si chiedeva ai dirigenti scolastici di riferire sulle condizioni degli edifici, forse perché noi siamo ospiti della Provincia. In ogni caso suggerisco agli amministratori prima di scrivere di rispondere alle tante lettere che i presidi hanno mandato agli enti sullo stato delle scuole. E’ già scritto tutto lì».

LE REAZIONI POLITICHE
Sulla vicenda delle scuole sicure intervengono anche il circolo della Sinistra italiana e Officina Nome, sbagliando però bersaglio nel caso della «Sacchetti Sassetti»: l’attacco è tutto alla giunta Cicchetti, per le promesse della campagna elettorale non mantenute, e, di nuovo, ai comitati dei genitori e alla stampa: «Dove siete mentre crollano i controsoffitti?». Noi al posto di sempre: qui a raccontarlo. Il centrosinistra speriamo in Provincia ad amministrare e in Comune a fare opposizione e quindi ad incalzare perché finalmente si intervenga sulle scuole che sicure non erano due anni fa e tali sono rimaste.
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