Rieti, elementari e medie: le aule si ricaveranno dai 28 plessi esistenti

Scuola Majorana
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 30 Luglio 2020, 00:47
RIETI - Così come già accade in Provincia (alla quale il Miur ha destinato 500mila euro), neanche il Comune di Rieti può permettersi di utilizzare i suoi 230mila euro ministeriali per effettuare lavori di adeguamento su immobili non di sua proprietà. Va da sé, quindi, che a Palazzo di Città, insieme ai dirigenti scolastici, si stia tentando in tutti i modi di ricavare aule e spazi direttamente all’interno delle 28 sedi scolastiche di asili, elementari e medie, ricadenti nel territorio comunale, con il dislocamento esterno considerato come ultima ratio. «Abbiamo chiesto ai dirigenti di provvedere al censimento delle classi che hanno realmente problemi di spazio - spiega a Il Messaggero l’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Emili. - Abbiamo avuto incontri anche con i responsabili della sicurezza dei singoli istituti e avviato sopralluoghi sul posto. L’idea sulla quale converge sia il Comune che i dirigenti è di preferire soluzioni interne agli istituti anziché andare incontro a doppi turni e delocalizzazione, che saranno l’estrema ratio». Le soluzioni saranno uguali a quelle adottate dalla Provincia: «Installeremo dei pannelli per creare nuovi spazi in zone che erano adibite a tutt’altro scopo. In altri casi, per ampliare le superfici, abbatteremo i tramezzi». E anche il Comune, come la Provincia, ha avviato manifestazioni di interesse per reperire immobili, «ma se non possiamo adeguarli con i fondi del Miur, il Comune soldi suoi non ne ha - prosegue Emili. - Ci sono poi gli stessi criteri stringenti sulla vulnerabilità sismica che diminuiscono le opzioni possibili». Il capitolo più critico resta però quello della scuola elementare Majorana di Villa Reatina, destinata a essere demolita: «La Majorana è destinataria di un finanziamento del commissario al sisma e andrà demolita e ricostruita - conclude Emili. - Nel frattempo, valuteremo se la sede della Cassa Edile all’Asi possa continuare a essere idonea per gli alunni della Majorana che vi sono stati trasferiti. Gli odori prodotti da una industria lì vicino? A oggi è una segnalazione che non ha trovato alcun riscontro sulla nocività di quegli odori».

Mense e scuolabus
Altro nodo da sciogliere per le scuole comunali è quello relativo alla mensa e ai trasporti degli alunni, due questioni che andranno a incidere direttamente sulle casse del Comune: «Stiamo lavorando per cercare di capire le modalità operative e le esigenze connesse al personale, oltre alla dislocazione degli spazi per le mense - spiega l’assessore ai Servizi sociali, Giovanna Palomba. - Con gli alunni che consumeranno in aula i loro pasti, dovremo aumentare il personale preposto alla sorveglianza, un costo che dovrà affrontare il Comune, in quanto ha un rapporto contrattualizzato con la ditta che somministra il pasto. Il personale della mensa dovrà poi igienizzare l’aula una volta terminato il pranzo e, se prima c’era una persona in ogni mensa, ora ne servirà una per ogni aula. Stesso discorso per gli autisti degli scuolabus - prosegue Palomba. - Potrebbero volerci più pulmini e, quindi, più autisti, un altro costo che dovrà affrontare il Comune». E con un ente in pre-dissesto, i soldi da dove arriveranno? «Le variazioni di bilancio sono sempre possibili per situazioni di emergenza - conclude l’assessore. - Bisognerà però capire quanto inciderà e se ci sarà copertura sufficiente. Per questo, ho personalmente chiesto dei contributi privati per coprire queste spese, perché purtroppo i 230mila euro concessi dal Miur non possono essere utilizzati per mense e trasporti».
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