Rieti, scuola: capannoni trasformati in aule

Nucleo Industriale
di Giacomo Cavoli
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Domenica 28 Giugno 2020, 01:10
RIETI - Strutture industriali come scuole per gli istituti superiori di Rieti. E’ il passato che ritorna e la soluzione che la Provincia si prepara a mettere in atto in vista della ripresa dell’anno scolastico segnato dalle norme di distanziamento sociale, approvate in via ufficiale e che tante proteste stanno generando in tutta Italia. Oltre alle linee guida anti-contagio, però, alcune zone del territorio reatino come il capoluogo, inserite nel cratere sismico, sono infatti costrette a rispettare un valore di vulnerabilità sismica pari a 0.6 per ogni edificio che si intendesse utilizzare come scuola: un limite che in città ha messo fuori uso tante strutture “papabili” per l’uso scolastico e che spingerà quindi ora la Provincia a redigere manifestazioni di interesse per reperire capannoni industriali da adattare a scuole, utilizzando i circa 500 mila euro messi a disposizione della Provincia dal Miur.

Il piano
«Ci accingiamo a rispondere a un bando del Miur che pre-assegna circa 500 mila euro alle popolazioni scolastiche fino 10 mila alunni, come la nostra – spiega a Il Messaggero il presidente della Provincia, Mariano Calisse – Non sono pochi: noi li investiremo soprattutto nella città di Rieti, sanando problemi legati al terremoto e al distanziamento sociale, ma non certo per adeguare sismicamente le scuole, perché per interventi del genere servono milioni di euro per ogni edificio. Oltre a questi fondi del Miur, però, avevamo già appostato anche una cifra in bilancio per acquisire qualche spazio sismicamente adeguato considerato il parametro dello 0.6, perché prima dell’emergenza Covid avevamo una strategia improntata ad affrontare il solo sisma - prosegue Calisse – Ora risponderemo al bando del Miur, poi ci verranno assegnati i fondi che uniremo alla cifra già appostata e successivamente pubblicheremo manifestazioni di interesse rivolte a capannoni industriali dismessi. A quel punto, ci resteranno giusto un paio di mesi per adeguare ad aule scolastiche le strutture che riusciremo a trovare». 
Condizionati dal Covid proseguono anche i lavori a Palazzo Aluffi, per trasferire la Sabina Universitas in via Cintia: «I lavori vanno a rilento a causa delle normative Covid – conclude Calisse - Ma sono convinto che dovremmo farcela in tempo per l’avvio dell’anno accademico». Un traguardo che, nel frattempo, consentirebbe di riunire ai Geometri “Ciancarelli” l’intera succursale del liceo Magistrale “Elena Principessa di Napoli”.

Le ricognizioni
Ieri il consigliere provinciale di minoranza Alessio Angelucci ha chiesto la convocazione della commissione «per ricevere tutte le informazioni sull’andamento della ricognizione degli spazi per la didattica a partire da settembre. Gli enti possono infatti realizzare soluzioni di idonee dimensioni per l’accoglienza delle classi, in spazi interni o esterni alle pertinenze scolastiche. E’ stata fatta la ricognizione degli spazi? Che conclusioni si possono trarre?», chiede Angelucci. A stretto giro, arriva una prima risposta della consigliera provinciale con delega all’Edilizia Scolastica, Claudia Chiarinelli: «La prossima settimana ho convocato una riunione insieme ai dirigenti scolastici di tutti gli istituti superiori, che porteranno con loro planimetrie e fabbisogni per segnalare ognuno le proprie necessità e criticità – spiega la Chiarinelli - Mi sto inoltre occupando del distanziamento sociale all’interno del Convitto dell’istituto Alberghiero, perché se gli spazi nelle camerate non dovessero essere sufficienti dovremo reperire altri immobili o redigere manifestazioni di interesse presso strutture ricettive».
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