Rieti Città Futura: «La nostra realtà scolastica ha bisogno di una rivoluzione organizzativa»

Rieti Città Futura: «La nostra realtà scolastica ha bisogno di una rivoluzione organizzativa»
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Lunedì 22 Giugno 2020, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 09:34

RIETI - Lettera aperta di Rieti Città Futura, rappresentata dal consigliere Alessio Angelucci, sul futuro della scuola reatina. 

La lettera
«La Scuola ha bisogno nella nostra realtà territoriale di una rivoluzione organizzativa ormai non più rimandabile. Il covid è stato solo l'ultimo di tanti drammi che abbiamo avuto. Lo spopolamento delle aree interne, la perdita dei servizi essenziali, la mancanza di strategie per un rilancio reale e il sisma, hanno preceduto questo ulteriore momento di enorme criticità».

«Apprendiamo che la Provincia condivide la nostra idea di riaprire i plessi nei tanti comuni ormai in disuso da anni e di rivedere i numeri per la formazione delle classi, ora, conoscendo già la disponibilità della Regione ad andare in questa direzione, aspettiamo di sapere quale siano operativamente, le proposte che verranno fatte. Così come siamo in attesa di capire quale sia la linea del Comune Capoluogo, ad oggi silente su questo tema ed assente sul versante dei lavori post - terremoto». 

«Il rientro a settembre rappresenta una sfida grande per tutti noi, abbiamo il dovere di ascoltarci oltre le barriere politiche e non rincorrere la "vittoria" di fare per primi la proposta più sensata, ma di crearla insieme per il raggiungimento del bene comune. Garantire una formazione serena ai nostri studenti deve essere il primo fra tutti gli obiettivi,  e a nessuno può sfuggire che per garantire ciò, occorre una pianificazione scientifica più che giocare al rimpallo delle responsabilità».

«Questa complessità del momento potrebbe rappresentare una grande opportunità di riscatto per molte zone della nostra Provincia e per la stessa Rieti Città, noi siamo a disposizione continuando a sostenere meno alunni per classi e maggiore possibilità di concedere autonomie alle scuole non potendo prescindere da un aumento dell'organico, ricordando che permettere un percorso formativo decente ai nostri ragazzi di oggi, vuol dire investire sulla classe dirigente di domani. Una volta tanto programmiamo il futuro di chi verrà dopo di noi».

 

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