Dopo l’esecuzione dell’inno nazionale da parte della piccola orchestra delle classi I della scuola secondaria di I grado, guidata dai docenti di strumento, si è passati ai saluti e messaggi di benvenuto nelle varie lingue studiate e quindi alla proclamazione di alcune poesie di Alda Merini. Il pomeriggio è proseguito con la proiezione alla lavagna multimediale di un approfondimeto sull’ecosostenibilità da parte di un gruppo di alunni della classe III C, sotto gli occhi interessati del nostro ospite illustre. Ecco una sintesi del suo intervento.
«Grazie dell’accoglienza – ha detto il sottosegretario De Cristofaro – in questi primi tre mesi al Ministero ho avuto la conferma che la scuola pubblica italiana, pur tra mille difficoltà, è ancora nelle condizioni di creare buoni cittadini di domani. In questi tre mesi ho toccato con mano tante situazioni di eccellenze, anche grazie alla passione e alla dedizione di tanti docenti che non sono abbastanza valorizzati.La scuola deve saper formare non solo buoni lavoratori. In questo mondo che cambia così velocemente, già sappiamo che chi frequenta la scuola primaria oggi sarà impiegato in professioni che ancora non esistono. È quindi sbagliato puntare sull’eccessiva specializzazione e professionalizzazione. Meglio lavorare alla creazione di cittadini consapevoli del mondo che cambia, prima ancora che lavoratori. Per riuscirci – ha proseguito De Cristofaro dobbiamo ribaltare meccanismi ormai radicati. Ci rendiamo conto che le risorse impiegate non sono adeguate. Dobbiamo ribaltare la tendenza attuale: siamo il penultimo paese in Europa per investimenti nella istruzione pubblica e ciò si riflette anche sul numero di laureati. Anche Spagna e Portogallo ci stanno surclassando. Abbiamo una grande risorsa: sono gli 8 milioni di studenti, di cui 840mila stranieri, tanti milioni di genitori, 1 milioni di docenti di cui 150mila precari. La scuola è un grande pilastro democratico che però vede diverse sofferenze. La scuola italiana non ha ancora risolto il grande problema dell’uguaglianza. Dobbiamo rimuovere gli ostacoli, come ci impone la nostra costituzione. Io vorrei fare questo nel mio mandato, lavorando a questa idea di scuola pubblica. Infine un’altra cosa che ho imparato a contatto con tante realtà scolastiche è una consapevolezza che le nuove generazioni sono molto migliori di come vengono raccontate. Io ho grande fiducia e speranza in loro».
In conclusione, l’esecuzione del brano Astro del Ciel ha regalato un’atmosfera natalizia per i saluti finali affidati alla collaboratrice del dirigente scolastico, professoressa Marialuisa Iacuitto.
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