Una statua del Neolitico scoperta in una grotta in Sabina

Una statua del Neolitico scoperta in una grotta in Sabina
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Sabato 20 Maggio 2023, 09:46

RIETI - Sarà oggetto di uno studio, coordinato dal dipartimento di Scienze dell’antichità dell’Università La Sapienza, il raro ritrovamento di una statuetta avvenuto a Poggio Nativo, nella grotta di Battifratta, dove La Sapienza sta conducendo ricerche dal 2021. 


Si tratta di una figura, dalle sembianze femminili e tante sono le ipotesi che gli archeologi stanno avanzando per capire chi raffigura la statuina d’argilla: se si tratti della raffigurazione di una donna, di una divinità o semplicemente di una bambola. 


Quello su cui tutti concordano è che si tratta di un ritrovamento eccezionale, avvenuto durante l’ultima campagna di scavo. Sulla rivista specializzata “Archeologia Viva” che ha portato a conoscenza il ritrovamento, si parla di una figurina in argilla risalente a circa 7000 anni fa, cioè a un periodo, il Neolitico, in cui la penisola italiana era abitata solo dalle prime comunità agricole. 


«I tratti del volto – è spiegato - sono accennati in modo schematico, ma maggiore cura pare sia stata posta nella rappresentazione dell’acconciatura e delle decorazioni del corpo». Da quanto riportato da Archeologia Viva la statuina è attualmente oggetto di uno studio multidisciplinare, coordinato dal dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza, sugli aspetti tecnologici e stilistici per conoscere le modalità di realizzazione del manufatto e per capire se rispecchia modelli iconografici riconducibili a tradizioni culturali precise. «Questo prezioso reperto – è spiegato - aggiungerà molte nuove informazioni su quello che si sta rivelando essere un sito chiave nella preistoria del Lazio e dell’Italia centrale». 


La grotta di Battifratta è situata su un costone di travertino, lungo la valle di un piccolo affluente del fiume Farfa. 
L’attuale ingresso della grotta corrisponde allo sbocco di una antica sorgente, probabilmente a regime stagionale, che costituiva un punto di attrazione per le comunità umane del passato. In una recente dichiarazione, in seguito al ritrovamento della statuina, Cecilia Conati della Sapienza ha spiegato che, riguardo alla grotta di Battifratta, «la presenza di ceramica industria litica e di reperti faunistici e botanici su più livelli stratificati, rivela l’utilizzo della sorgente e della grotta non soltanto per l’approvvigionamento di acqua, ma anche per scopi sepolcrali e rituali, come testimoniano i resti scheletrici umani rinvenuti e la statuina in argilla».

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