La protesta proseguirà fino a questa mattina. Alle 12, poi, trasferimento alla Direzione territoriale del lavoro, per un previsto incontro con Tecnis e Anas, che potrebbe portare a una schiarita. I problemi vanno avanti da tempo, ma lunedì scorso si è registrato proprio un mancato appuntamento alla Dtl, con Tecnis e Anas. Una risposta che, alle organizzazioni sindacali, sono suonate come la volontà di voler dilatare ancora i tempi di soluzione della vertenza. A questo, si è aggiunta la chiusura del servizio mensa senza preventiva comunicazione: tutti tasselli che, lunedì mattina, dalle 7, ora di apertura del cantiere, hanno portato alla decisione di trasformare lo stato di agitazione in sciopero, con relativo presidio del cantiere. Una scelta votata all'unanimità. Quindi, il corteo nel tratto tra Micigliano e Posta. Il primo nodo da sciogliere è l'accelerazione del procedimento di surroga del pagamento delle spettanze degli operai da parte dell'Anas nei confronti di Tecnis, così come già ipotizzato alla fine di gennaio. Più complessa è la soluzione della problematica sui crediti dei fornitori, passaggio fondamentale per rendere pienamente operativo il cantiere. Altro ostacolo, questa volta «materiale» è la carenza, al momento, di benzina, indispensabile per le macchine che operano nel cantiere. Situazioni tutte da affrontare per fare ripartire i lavori, nel rispetto dei diritti di chi vi opera. Prime risposte attese per oggi.
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