RIETI - «Lasciate ogni speranza o voi che entrate...in provincia di Rieti». Sui social c’è chi arriva a scomodare Dante, ma alla fine riesce a rendere alla perfezione l’idea di ciò che vuol dire circolare sulle strade sabine: un vero e proprio girone infernale. Il commento è arrivato ieri mattina sulla pagina dedicata alla Salaria, sotto a un post in cui un altro utente ha pubblicato un video sullo stato dell’arte della rotatoria di Borgo Santa Maria. Una testimonianza arrivata intorno alle 8, in cui venivano evidenziati dubbi su ciò che è stato fatto. Una segnalazione che ha anticipato di poco una mattinata di caos e code in quel tratto di Salaria, con altri automobilisti che si sono sfogati sui social, utilizzando toni meno poetici rispetto alle citazioni dantesche. Eppure, dopo le dichiarazioni del commissario straordinario per la Salaria, Fulvio Soccodato, ci si aspettava un miglioramento della situazione: lavori e modifiche erano stati annunciati per la fine dell’estate, ma nulla si è mosso. Se non nel senso sbagliato. Ieri, a piccola parziale scusante, sono stati svolti interventi per un tratto con nuovo asfalto.
I dubbi. A mettere in evidenza tutte le negatività sono bastati 40 secondi di video, in cui un automobilista, alle 8, fa vedere come ci siano già rallentamenti verso Roma.
Le attese. Il risultato è facilmente intuibile e ieri mattina era sotto gli occhi di tutti: in direzione Roma si era creata una lunga fila e gli utenti si sono sfogati sui social. Un camionista diretto a Roma, intorno alle 12, ha pubblicato una foto dal suo abitacolo, da cui si vede una coda che parte quasi 2 chilometri prima della rotatoria. Il tutto con un colorito commento che invitava a «buttare via il compasso e a smetterla con le rotatorie». La situazione non è migliorata per il resto della giornata e c’è chi, sui social, ha fatto riferimento a una situazione senza ritorno. Tutto starebbe procedendo, infatti, secondo una progettualità annunciata nel 2017 e il rischio è che quel tratto di Salaria diventi un tratto urbano con limitazioni alla percorrenza, con buona pace dei collegamenti sempre più rapidi tra Rieti e Roma. Mai come in questo caso il ricorso a Dante appare opportuno: «Lasciate ogni speranza o voi che entrate in Sabina».