Rugby, Luca Menè: da Rieti
al trionfo ad Abu Dhabi

menè (quarto accosciato da destra)
di Nazareno Orlandi
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Mercoledì 25 Marzo 2015, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 12:08
RIETI - Luca d'Arabia porta il rugby reatino alla conquista del Golfo. Dal campo di viale Fassini ai grattacieli degli Emirati, dall'amarantoceleste degli Arieti al rossonero dei Saracens di Abu Dhabi, non conta dove: conta solo la passione viscerale per la palla ovale. E quella, a Luca Menè, proprio non manca, tanto che ha fatto di necessità virtù. Trasferito nella capitale degli Emirati Arabi Uniti per lavoro - è ingegnere elettronico - ha trovato posto nella locale squadra di rugby dei Saracens e pochi giorni fa si è laureato campione del Golfo Persico vincendo la West Asia Cup in finale contro il club di Doha, in trasferta in Qatar. "Il richiamo del rugby è stato troppo forte anche qui", racconta dagli Emirati: "Ho trovato una grande famiglia". Quasi quanto quella del rugby cittadino, che lo ha visto crescere e diventare una colonna degli Arieti.



SQUADRA MULTINAZIONALE



Luca Menè, 36 anni, mediano d'apertura che sa anche giocare da ala e da estremo, è l'unico italiano di un team multinazionale. Al campo è stato trascinato da un collega scozzese. "Avevo deciso di non giocare più a rugby - rivela - poi, essendo per me una droga, ci sono ricaduto con tutte le scarpe". E così, ha cominciato ad alternare il lavoro in Ats Group (in Italia era in Finmeccanica) con gli allenamenti. "La nostra squadra è la più giovane del Golfo, ha solo quattro anni di vita - sottolinea - il livello è molto alto, non ci sono arabi, ma tutti giocatori internazionali, per la maggior parte sudafricani, inglesi, australiani, irlandesi, scozzesi, gallesi, e sì, io sono l'unico italiano...". Nei primi mesi, racconta Menè, "ho giocato più con la seconda squadra che con la prima, poi via via mi sono guadagnato la fiducia dell'allenatore della prima squadra".



LA VITTORIA



I Saracens di Abu Dhabi sono parenti stretti dei Saracens londinesi, la gloriosa squadra che milita nella Premiership inglese. E proprio per preparare l'evento clou, è arrivato dritto dritto da Londra il coach Alan Dickens. Percorso quasi netto fino alla finalissima. Terzo posto nel torneo nazionale (da settembre a novembre), che dava accesso al Gulf Top 6 contro le squadre di Qatar e Bahrain. In questa seconda fase, Menè e compagni hanno sfiorato la vetta, chiudendo a un solo punto di distanza dal Doha, che ha inflitto loro l'unica sconfitta in dieci partite. La pronta rivincita si è consumata nella sfida decisiva della stagione, la finale della West Asia Cup, conquistata dal club del reatino con il risultato di 26 a 20. "Abbiamo festeggiato per due giorni consecutivi - esulta Menè - Non ho giocato il match perché ho saltato gli allenamenti per lavoro, ma nella Gulf Top 6 ero partito cinque volte da titolare, all'ala. Adesso abbiamo tre mesi di riposo, poi a giugno cominceremo la preparazione atletica".



UNA FAMIGLIA DI RUGBISTI



Luca Menè ha sempre respirato rubgy. Suo nonno era Fulvio Iacoboni, storico dirigente degli Arieti a cui da quattro anni è dedicato il comunale Fassini. Il fratello-gemello Daniele è l'estremo degli Arieti. L'altro fratello Emanuele, più piccolo, gioca mediano di mischia in serie A a Firenze. Rugbisti anche i cugini Tullio e Enrico Sebastiani. Zio Raffaele Iacoboni è un caposaldo degli Old. Pane e rugby anche per i cugini Nicola e Valerio, i più giovani della dinastia Iacoboni. In famiglia, insomma, il rugby è una religione. Vige la regola non scritta che tutti debbano avere un soprannome, e allora Luca Menè è cresciuto all'ombra della Viscosa con lo pseudonimo di "Riccetti". Non può stare senza placcaggi e mischie, a tal punto che appena rientra in Italia si mette a disposizione degli Arieti: sotto Natale, il tecnico degli amarantocelesti Alessandro Turetta lo ha schierato nella sfida contro il Pescara. "Magari torno per la partita decisiva di maggio contro Avezzano", scherza, ma mica tanto. Questione di fede. Nel centro d'Italia o in Medio Oriente, purché la palla sia ovale e si possa passare soltanto all'indietro.