Rieti, primi blitz nelle case dei rifugiati
controlli in via Consoni: immigrato
sorpreso a drogarsi, confronto
acceso con gli inquilini del palazzo

Rieti, primi blitz nelle case dei rifugiati controlli in via Consoni: immigrato sorpreso a drogarsi, confronto acceso con gli inquilini del palazzo
di Emanuele Faraone
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Domenica 16 Settembre 2018, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 14:18
RIETI - Blitz delle forze dell’ordine e della prefettura al civico 12 di via Consoni. Individuato uno straniero che stava facendo uso di sostanze stupefacenti. Al vaglio problematiche e criticità all’interno di uno stabile dove - alla luce dei recenti episodi di cronaca che hanno avuto come protagonisti rifugiati - i condomini hanno scelto di scendere in campo, adottando una linea dura. Ieri intanto – oltre al sopralluogo – anche l’ennesimo intervento di una pattuglia della Volante in un palazzo di fronte.

All’indomani di quanto segnalato da Il Messaggero (e dell’iniziativa promossa dagli inquilini del palazzo al civico 12 di via Consoni per una raccolta firme da presentare al Prefetto) è scattato un controllo congiunto che ha visto in campo polizia, personale della prefettura, municipale e i responsabili della cooperativa. Una lunga verifica scattata alle 14 e andata avanti per buona parte del pomeriggio.

CONFRONTO ACCESO CON GLI INQUILINI
I responsabili della coop che hanno in gestione gli immigrati, con il personale della prefettura, hanno avuto un confronto con gli inquilini dell’immobile che hanno esposto le tematiche più urgenti e le criticità cui far fronte nonché i reiterati episodi di schiamazzi notturni, interventi di pattuglie di polizia e carabinieri e alcune situazioni igienico-sanitarie che alcuni mesi fa hanno portato anche a un sopralluogo da parte del Servizio igiene alimenti e nutrizione del dipartimento prevenzione dell’Asl di Rieti. Tutto al fine di prendere atto di un contesto che sembrerebbe davvero giunto alla saturazione e che sta rendendo particolarmente difficile la convivenza tra gli immigrati, circa una quindicina di nazionalità prevalentemente africana, e gli inquilini.

SITUAZIONE FUORI CONTROLLO
Una situazione che – per quanto riferito dai residenti – si protrae ormai da troppo tempo, da almeno due anni e mezzo e che da alcuni mesi non sarebbe più né gestibile né sostenibile a causa del reiterarsi di episodi che mettono a rischio la sicurezza degli inquilini. Ad oggi, due dei 25 appartamenti, sono occupati da cittadini stranieri mentre un terzo da poco risulta sfitto dopo che gli stranieri occupanti sono stati trasferiti e sono stati diffidati i proprietari e responsabili di un’altra coop per via delle precarie condizioni igienico-sanitarie. «Al di là di tutto quello accaduto e che potrà accadere – spiegano gli inquilini, con Alessandra Simeoni in testa – proseguiremo con una procedura che, dopo la raccolta firme, ci porterà a presentare un’istanza al prefetto perché vengano presi provvedimenti concreti. Siamo soddisfatti che ci sia stato questo interessamento ma serve arrivare a una soluzione definitiva perché non siamo sicuri: qui molti sono anziane e ci sono tanti bambini».

ATTESA PER I PROVVEDIMENTI DELLA PREFETTURA
Ora bisognerà attendere il verbale del sopralluogo e i provvedimenti che la Prefettura adotterà nell’ambito di un difficile sistema di accoglienza-integrazione che non riesce a trovare la giusta simbiosi per una convivenza più tranquilla.
 
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