Rieti, per Melilli segretario regionale del Pd
un boom di voti in tutta la provincia

Rieti, per Melilli segretario regionale del Pd un boom di voti in tutta la provincia
di Luca Brugnara
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Martedì 18 Febbraio 2014, 16:40
RIETI - Un successo netto nei numeri, nonostante il calo dei votanti. Fabio Melilli il nuovo segretario regionale del Partito democratico, con il 63% delle preferenze e il primato in tutte le cinque province del Lazio. Il Reatino, come pronosticabile, è stato il territorio dove i consensi sono stati, percentualmente, più numerosi: Melilli è nato a Poggio Moiano, di cui è stato assessore e poi sindaco, prima di diventare presidente della provincia di Rieti, dell’Upi e, attualmente, deputato. A votare, nel Lazio, sono andati in 52 mila.



«Nonostante il calo dell’affluenza - spiega Melilli - siamo un partito che è riuscito a portare 52 mila persone a scegliere il segretario regionale: è un dato rilevante, che dimostra come il Pd sia ben radicato sul territorio. Sono soddisfatto». Ringraziamento dal Pd ai volontari nelle 44 sezioni, mentre il Pd reatino parla di «un segnale di coesione».





Rieti ha visto un aumento dei votanti, da 2.710 a 3.702. Nelle 44 sezioni allestite nel collegio 15, Melilli ha prevalso ovunque tranne a Poggio Mirteto 2, dove ha vinto Lorenza Bonaccorsi. I consensi per l’ex presidente della provincia sono stati 3.117 (85,02%), a fronte dei 432 per Bonaccorsi (11,78%) e 117 per Marco Guglielmo (3,19%). A livello provinciale, i risultati migliori, per Melilli si sono registrati ad Amatrice-Accumoli, Borgorose, Collalto-Collegiove, Cottanello-Configni-Vacone-Montasola, Monteleone, Paganico-Ascrea, Pescorocchiano, Poggio San Lorenzo, Stimigliano, Toffia, Varco-Marcetelli: in questi casi, ha raggiunto il 100% dei consensi espressi. Su scala regionale, Bonaccorsi ha ottenuto il 27,5%, Guglielmo il 9,2%.



Per il neopresidente, gli auguri da parte di gran parte del mondo politico e dichiarazioni a radio e tv. «Ora iniziamo a lavorare - conclude Melilli - e la prima vicenda di cui vorrei occuparmi è quella degli operai della Schneider Electric: l’azienda sta per chiudere e duecento persone rischiano il lavoro. Attendiamo il nuovo governo affinché si possa occupare della vertenza, come è accaduto con l’Electrolux. E’ necessario avere più attenzione per le marginalità».

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