Rieti, il Reate Festival riparte con il ritorno di Monica Bacelli, interprete di capolavori ritrovati

Monica Bacelli
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 19:16

RIETI - L’inaugurazione del Reate Festival è all’insegna di un ritorno. Monica Bacelli, che nel 2010 aveva cantato Cherubino nelle Nozze di Figaro di Mozart al Teatro Flavio Vespasiano con la direzione di Kent Nagano, evento indimenticabile per la città di Rieti, torna ora a distanza di dieci anni con un recital cameristico estremamente raffinato e accattivante.

Mezzosoprano tra i più quotati della scena internazionale, la Bacelli in duo con la pianista Luisa Prayer il 16 ottobre alle ore 19 (Chiesa di San Giorgio) proporrà liriche del ‘900 italiano in cui grandi poesie della letteratura italiana vengono interpretate dalla creatività musicale di compositori come Respighi, Pizzetti, Fano, Casella, Castelnuovo-Tedesco, Massarani, Berio. Un excursus di grande valore culturale oltre che musicale che parte da D’Annunzio, Leopardi, Carducci arrivando a ritroso fino alla grande poesia del Trecento, disegnando un percorso di straordinario interesse che verrà anche descritto al pubblico con interventi dal vivo delle interpreti. Un viaggio estremamente affascinante e suggestivo che ripropone un genere ancor oggi poco frequentato, a torto ritenuto inferiore a quello prodotto da altri paesi come la Germania e la Francia, ma che in realtà riserva esiti felicissimi e sorprese inaspettate.

La possibilità straordinaria di ascoltare dal vivo in uno spazio ravvicinato come la Chiesa di San Giorgio una voce solitamente proiettata nelle grandi sale teatrali potrà offrire al pubblico reatino grandi emozioni.

Monica Bacelli si è formata al Conservatorio di Pescara debuttando giovanissima nel Pelléas et Mélisande di Debussy al Teatro dell’Opera di Roma. La sua carriera si è sviluppata nei principali teatri italiani e internazionali, dalla Scala di Milano

alla Staatsoper di Vienna, dal Covent Garden all’Opera di San Francisco e presso le principali istituzioni concertistiche quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Philharmonie di Berlino e la Carnegie Hall di New York, portandola a collaborare con direttori come Claudio Abbado, Bychkov, Chailly, Chung, Dudamel, Gatti, Harding, Mehta, Muti, Ozawa, Pappano e Rattle.

Il suo ampio repertorio comprende i più importanti ruoli mozartiani e rossiniani e si estende dall’opera barocca all’opera francese dell’Otto e Novecento. Riconosciuta interprete del teatro musicale contemporaneo, le sono state affidate numerose prime esecuzioni. Particolarmente importante è stata la sua collaborazione con Luciano Berio, che ha scritto per lei i ruoli di Marina in Outis (Teatro alla Scala e Théâtre du Châtelet Parigi), di Orvid in Cronaca del luogo e il brano Altra voce (Festival di Salisburgo). L’interesse per la musica da camera e per la ricerca di nuovi repertori, l’hanno portata a realizzare progetti che spaziano dalla musica antica alla contemporanea, dalla liederistca romantica a quella del XX secolo. Monica Bacelli ha ottenuto il Premio Abbiati della critica musicale italiana e ha inciso per le etichette Brilliant, Decca, Dynamic, Naïve, Opus Arte, Sony e Teldec.

Luisa Prayer, concertista di livello internazionale, docente di Musica da camera presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, ha tenuto concerti ed effettuato registrazioni radiofoniche e discografiche in molti Paesi europei, in Estremo Oriente, negli Stati Uniti. Frequente ospite del canale RAI Radio Tre, autrice di progetti drammaturgici e multimediali (con Fabrizio Gifuni, Monica Bacelli, Lucia Goracci, Laura Silvia Battaglia), è stata direttore artistico del Festival Internazionale Pietre che cantano e dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. Per il Conservatorio dell’Aquila ha curato il progetto e il volume “Casella interprete del suo tempo” (con Carla Di Lena, LIM 2020). Allieva di Sergio e Annamaria Cafaro, si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di S. Cecilia e al Mozarteum di Salisburgo, e in Musica da Camera all’Accademia Nazionale di S. Cecilia. Si è perfezionata con Bruno Canino, all’Accademia Chigiana e ai corsi di interpretazione beethoveniana della Fondazione Kempff.

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