RIETI - Ammontano a quasi undici milioni le risorse economiche che arriveranno nel territorio reatino per migliorare la fruibilità di ponti e viadotti della rete stradale provinciale. Una cifra che si evince dal riparto su scala regionale e locale del miliardo di euro previsto dal Decreto Agosto per il triennio 2021-2023. Sono queste le cifre che la Uil di Rieti e della Sabina romana è in grado di anticipare relativamente alla suddivisione delle risorse economiche tra province e città metropolitane del Paese, dopo il parere favorevole della Conferenza Stato Città e Autonomie Locali alla ripartizione delle somme in questione.
«Dopo Roma con 26,930 milioni e Frosinone con oltre quattordici - spiega Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana - il nostro territorio ha ottenuto 10,974 milioni. Oltre otto andranno a Viterbo è altrettanti alla provincia pontina. In tutto il Lazio le risorse per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti della rete stradale di competenza provinciale ammontano a 69,696 milioni. Fondi che serviranno per migliorare le infrastrutture non autostradali, adeguando le barriere di sicurezza, rafforzando piloni e dove necessario demolire e poi ricostruire».
«Allargando lo sguardo a territori oltre regione ma a noi vicini - aggiunge Paolucci - spiccano i quasi 16milioni destinati alla provincia aquilana, mentre a Terni sono quasi la metà, 8,714.
Complessivamente nel trenino in questione caleranno sui territori italiani un miliardo e 150miloni. Considerando le assegnazioni per area geografica, il Decreto ripartisce circa 440 milioni per province e città metropolitane nel nord del Paese, 264 milioni per gli enti del centro e quasi 446 milioni per quelli del sud.
«Sono fondi che andranno a migliorare sensibilmente la nostra rete stradale locale e che daranno una boccata di ossigeno e lavoro alle imprese locali - conclude l’esponente sindacale - Il nostro territorio è vasto e la manutenzione non è mai abbastanza. Ci auguriamo che queste risorse vengano utilizzate al più presto in modo tale da rendere più sicuri i ponti e viadotti, in un’area, come la nostra, ad alta elevata sismicità».