Rieti, prostituzione e baby squillo:
parte il processo all'Ape Regina
Sfilano i tanti clienti reatini

L'arresto dell'Ape regina nel maggio di due anni fa
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Lunedì 9 Maggio 2016, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 21:15
RIETI - L'udienza preliminare è stata fissata per il 7 giugno e in quella data in otto dovranno difendersi da un'accusa pesante, quella di aver indotto a prostituirsi tre ragazze dell'Est, minorenni all'epoca dei fatti - una aveva addirittura 15 anni, mentre le altre 17. Il caso era scoppiato a fine aprile di due anni fa e aveva portato all'arresto, da parte dei carabinieri, della mamma rumena di una di loro, di due spoletini, di un giovane albanese e di quella che era stata definita dagli investigatori «l'Ape regina», una 29enne anche lei rumena che avrebbe gestito il giro con la complicità dei quattro, spingendo le ragazze ad avere rapporti sessuali dietro la promessa di soldi, regali, sigarette e anche Gratta e vinci.

GLI ATTUALI INDAGATI
Nei guai, a piede libero, erano finiti anche tre anziani ternani (oggi di 80, 72 e 68 anni) clienti delle baby prostitute. Per tutti e otto il procuratore distrettuale antimafia Giuseppe Petrazzini (competente per questo tipo di reati) ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di prostituzione minorile, anche se ai due spoletini - un 68enne e un 53enne dipendenti di un'agenzia di pompe funebri - viene anche contestata l'accusa di violenza sessuale, per avere indotto più volte un'altra ragazza italiana a compiere atti sessuali con loro, abusando delle condizioni di inferiorità psichica della donna, affetta da un ritardo mentale. Una brutta storia di presunti abusi e sfruttamento, insomma, che ora sarà al vaglio del gup Carla Maria Giangamboni e che vedrà sfilare, come testi, molti clienti reatini dell'Ape Regina.

I CLIENTI REATINI
A tremare, ora, sono proprio i clienti reatini. Numero, nomi e volti di essi sono ancora sconosciuti, ma la procura di Terni - dopo l'arresto due anni fa da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Aurelia Mudavoio
(nella foto), 27enne romena considerata «l'ape regina», braccio e mente di una vasto giro di prostitute minorenni - vuole capire quanti clienti di Rieti della giovane romena siano stati dirottati dalla stessa sulle ragazze minori che si prostituivano in due appartamenti di Terni e un albergo di Spoleto.
Protrebbero tutti rischiare un processo che potrebbe portarli ad una condanna fino a tre anni di carcere per induzione alla prostituzione minorile.

L'APE REGINA
La Mudavoio a Rieti era molto conosciuta. Operava sulla piazza da oltre un anno e in questo lasso di tempo si era procurata una vastissima e affezionata clientela. Tanto vasta e affezionata da non poterla più soddisfare
 utta nei due, tre giorni a settima che restava in città. Nei primi tempi soggiornando in un albergo, da dove si spostava per raggiungere i suoi clienti, negli ultimi mesi ospite nelle abitazioni dei suoi amici reatini che in più di un'occasione hanno fatto da alcova per incontri a luci rosse. L'impossibilità di poter esaudire la vasta domanda, poertò nel gennaio del 2014 la Mudavoio ad offrire ai suoi clienti altre ragazze, giovani ed altrettanto attraenti. Romene ed ucraine che raggiungevano Rieti e dalle quali «l'ape regina» riceveva una percentuale dei guadagni, aumentando  esponenzialmente i suoi già lauti profitti.

Ma nel giro reatino, pubblicizzato su giornali di annunci e alimentato dal passa parola, ha iniziato a circolare la voce che a Terni si potevano avere incontri con ragazze giovanissime. E pare che alcuni clienti di Aurelia, conosciuta nel giro come «Elisa», siano stati dirottati dall'«ape regina» proprio sulla vicina piazza umbra, dove ai suoi ordini operavano una romena di 14 anni e una ragazza ucraina di 17.
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