RIETI - Gli unici due sopravvissuti al tragico crollo di palazzo d’Antoni - al civico 83 di corso Umberto I di Amatrice - ieri nell’aula Caperna del tribunale di Rieti. Due deposizioni toccanti e drammatiche, davanti al giudice Sabatini, di quegli spaventosi momenti quando, alle 3.36 del 24 agosto 2016, il sisma ridusse a un cumulo di macerie quel palazzo nobiliare dei primi del ‘900. Per primo G.A. - titolare di un’attività commerciale ad Amatrice e che nel crollo perse la figlia appena 14enne e la moglie: «Ero rientrato a casa circa a mezzanotte - racconta - e andai nella camera dei bambini quando poi mi sono sentito improvvisamente sprofondare giù. Ero totalmente inconsapevole, non sapevo dove fossi e cosa stesse accadendo. Rimasi ore sotto le macerie e fui salvato verso le 10 del mattino». Quell’appartamento, acquistato nel 2011, non aveva mai convinto la moglie, che aveva sempre dimostrato e sollevato delle perplessità: «Mia moglie aveva sempre avuto dubbi - prosegue G.A. - per l’estrema flessibilità dei solai. Io sono una persona semplice e in buona fede, non avrei mai potuto pensare che si procedesse alla realizzazione della sopraelevazione senza il rispetto delle regole e delle normative». In un’atmosfera ancora dolorosamente silenziosa entra in aula A.M.G., 86 anni, anche lei sopravvissuta al crollo: «Il 24 agosto 2016 ero ospite da mia sorella e mio cognato al secondo piano di quel palazzo. Siamo andati a letto intorno alle 23 poi siamo stati svegliati da un fortissimo boato e mi sono ritrovata in un istante al piano terra. Io dormivo in una camera diversa da quella dei miei cari. Sono svenuta, mi sono risvegliata dopo ore e sono stata soccorsa verso le 14». Storie di superstiti, ma anche storie di ordinaria quotidianità di chi adesso non c’è più: «Vivevamo a Torvajanica - chiude l’86enne - mia sorella aveva acquistato quell’appartamento così comodo, al centro di Amatrice e pure con l’ascensore».
Il consulente tecnico
Si volta pagina poi con il consulente tecnico - l’ingegnere Annibale Luigi Materazzi - incaricato dalle costituite parti civili di redigere la perizia relativamente alle cause del crollo dell’edificio.