RIETI - A Rieti c’è un presepe che sta diventando meta di pellegrinaggio, tra i palazzi di via Pietro Boschi. A realizzarlo è stato Sergio Rigliani, insegnante di educazione fisica in pensione, che ormai da anni trasforma il classico presepe condominiale in qualcosa di molto particolare. A stupire sono le ambientazioni e gli sfondi che accompagnano le scene della Natività. Con l’acqua e i Santuari reatini grandi protagonisti.
«È vero - conferma Rigliani - in tanti si fermano per ammirarlo e fotografarlo. E io ne sono felice, perché questo Presepe mi ricorda la mia cara moglie Maria Elena. Eravamo insieme quando ci venne in mente di realizzarlo, durante una visita in piazza di Spagna, a Roma, un Natale di 15 anni fa. C’era gente che bivaccava vicino alla Fontana della Barcaccia, non rispettandone l’importanza.
Greccio è in primo piano, con la scena centrale, naturalmente. In senso orario, così come sono disposti nella Valle Santa, gli altri luoghi simbolo del Patrono d’Italia: Fonte Colombo, Poggio Bustone e la Foresta. Dietro ogni casetta che simboleggia un santuario, le foto in bianco e nero scattate dallo stesso Sergio: «Tante ore di lavoro, ma ne vale la pena - spiega con orgoglio Rigliani - il Presepe si accende ogni giorno alle 16.30 ed è al centro del giardino su cui si affacciano le nostre quattro palazzine (dal civico 36 al 42) ma è anche un omaggio alla tutta la nostra terra».