Rieti, Fusacchia: «Fondi per le iniziative per gli 800 anni del primo presepe». L'intervista

Il presepe vivente di Greccio
di Antonio Bianco
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Mercoledì 6 Gennaio 2021, 00:10

RIETI - Fondi in arrivo in vista delle celebrazioni per gli 800 anni dal primo presepe.
Onorevole Alessandro Fusacchia (nella foto), grazie anche al suo lavoro in Parlamento sono in arrivo 4 milioni per l’ottavo centenario del presepe di San Francesco, a Greccio.
«La ricorrenza nel 2023 degli 800 anni del primo presepe è un’occasione unica non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese. Il presepe, lo dico da laico, è un simbolo riconosciuto ovunque nel mondo. Ha un potenziale enorme, se diventa l’occasione per mobilitare imprenditori culturali e operatori del turismo sostenibile assieme ad artisti, artigiani, innovatori sociali. Questo era emerso nell’incontro che avevo promosso con il sindaco di Greccio, il vescovo di Rieti, il presidente Fabio Melilli e la Fondazione Varrone. Ci sono ora quasi 4 milioni, un risultato ottenuto assieme a Melilli, che serviranno per progettare e realizzare iniziative culturali, artistiche e sociali di risonanza internazionali. L’Italia riparte solo se si investe sull’ibridazione tra cultura e tecnologia, su un’economia civile legata all’identità dei territori e dei borghi».
Come per le celebrazioni dei 700 anni di Dante, verrà creato un Comitato al Mibact per coordinare il progetto.
«Serve una regia nazionale. Considerata la destinazione delle risorse. Ho proposto che fosse presso il ministero che si occupa di cultura. Mi aspetto che sia composto di personalità con esperienze diverse, ma tutte di primissimo livello. Le risorse per fare bene ci sono, ma non devono finire disperse in mille rivoli. Il Comitato dovrà garantire che ci si concentri su poche iniziative, capaci di generare interesse internazionale, non su una collezione di convegni che non attirerebbero gente neppure da altre parti d’Italia, figuriamoci dal mondo. Vigilerò in prima persona».
In città si è aperta una forte discussione sul Piano quadro delle Porrara. Qual è la sua posizione?
«Condivido le critiche sull’ipotesi di sviluppo di quell’area espresse dal consigliere Giovanni Ludovisi. Chiamano in causa anche un piano regolatore datato di vent’anni. La proposta della giunta Cicchetti nasce già vecchia. Ispirata più a chiudere i conti col passato, che a far rivivere la città. Con Ludovisi e altri stiamo lavorando a una contro-proposta, a breve la presenteremo».
Cosa ne pensa dell’apertura delle superiori, in presenza, rinviata all’11 gennaio?
«Non mi piace, anche se non sottovaluto le difficoltà. Come dopo l’estate, non è stato fatto tutto quello che serviva e non possiamo ogni volta pensarci solo alla vigilia di un Dpcm. Sono molto preoccupato perché i ragazzi stanno accumulando un debito formativo e subendo danni psicologici e sociali immensi».
Nel Lazio si procede con l’immunizzazione. Lei farà il vaccino?
«Certamente, lo ritengo un dovere civile».

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