«A Rieti da anni, ma per una
domenica abbiamo tifato Potenza.
Il pareggio? Risultato giusto».
La storia di Pierluigi e Carmela. Foto

Pierluigi e Carmela (Foto Ferroni)
di Marco Ferroni
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Lunedì 23 Settembre 2019, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 09:58

RIETI - Quando le dinamiche della vita professionale ti costringono ad abbandonare la terra dove sei nato e cresciuto, tutto quello che accade in quella terra stessa, la vivi di riflesso, la leggi, la scruti, te la fai raccontare. E con un pizzico di nostalgia, non puoi far altro che aspettare il momento propizio per tornare laddove ti sentirai sempre a casa.
 

 

E' un po' quello che vivono da qualche anno (dal 2014 per la precisione) Pierluigi e Carmela, originari di Potenza, ma a Rieti per lavoro: entrambi impegnati in due aziende (ancora) ancora attive nel "deserto" del Nucleo industriale, entrambi sempre attenti alle vicende sportive delle squadre che rappresentano il loro territorio.

Ieri allo stadio "Manlio Scopigno" si è consumato un evento sportivo che per qualche ora ha accomunato le loro origini, con la loro attuale residenza, per il Rieti di Mariani affrontava proprio il Potenza di Raffaele. Quale miglior occasion per ritrovarsi con qualche conterraneo o amici d'infanzia?! Senza pensarci troppo, Pierluigi ha acquistato il biglietto, anzi ne ha presi due: uno per lui, l'altro per Carmela e puntuali, poco prima delle 15 di domenica si sono recati allo stadio, settore ospiti, quella Tribuna Est riaperta da poco, che ha potuto contentere in tutta comodità i 284 supporters lucani arrivati a Rieti con ogni mezzo.

«E' stato bello ritrovarsi con alcuni amici - racconta Pierluigi - la partita per certi versi è stato solo il pretesto, ma poi chiaramente stando lì ce la siamo gustata tutta. E' ovvio che il cuore diceva Potenza, ma poi pensando ai tanti colleghi reatini, il pareggio finale è stato l'epilogo più giusto, nonostante qualcuno avesse potuto pensare ad una goleada. Quando vivi a centinaia di chilometri da casa tua, certi eventi ti fanno accorciare le distanze e ti aiutano a sentirti più vicino ai tuoi cari e per questo vorrei dedicare una menzione speciale ai miei 300 conterranei che sono venuti a Rieti con passione e attaccamento ai colori della nostra città. Lo sport unisce, ma c'è ancora chi lo utilizza per sentirsi diviso».

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