Firmato il protocollo per la realizzazione del Polo dell’Idrogeno dell’Appennino centrale

La firma del protocollo
di Samuele Annibaldi
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Venerdì 11 Dicembre 2020, 12:39

RIETI - Con la firma del protocollo d’intesa per il rilancio del cratere sismico con le nuove tecnologie energetiche, questa mattina nell’aula consigliare del Comune di Rieti, è stata posata la prima pietra per la realizzazione del Polo dell’Idrogeno dell’Appennino centrale.

I Comuni

I Comuni di Rieti, Antrodoco e Cittaducale hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con Aecom, Ancitel Energia e Ambiente e Cinque International, finalizzato a realizzare un polo d’innovazione tecnologica nel settore energetico e ambientale nel cratere sismico, che rappresenti una vetrina capace di attrarre imprese, capitali finanziari e capitale umano d’eccellenza. In particolare, il protocollo pone le basi per rimuovere eventuali ostacoli amministrativi e tecnici ai nuovi investimenti produttivi da realizzare nei territori dei Comuni aderenti.  Presenti i rappresentanti delle Società coinvolte, Giuseppe Rinaldi per Ancitel Energia e Ambiente e i sindaci di Rieti, Antonio Cicchetti, Cittaducale, Leonardo Ranalli ed Antrodoco  Alberto Guerrieri.

Il progetto

Si tratta di sviluppare il progetto integrato e sostenibile per il rilancio dell’Appennino centrale, con particolare attenzione ai territori rientranti nel cratere sismico. «La fase di ricostruzione - è stato spiegato - può costituire un’opportunità per fare delle comunità colpite dagli eventi sismici dei modelli di innovazione, ricorrendo a soluzioni tecnologiche che permettano lo sviluppo di nuova imprenditorialità ed abbiano positive ricadute economiche ed occupazionali a livello locale. È in questo contesto che Aecom, Ancitel Energia e Ambiente e Cinque International hanno sviluppato il progetto con le nuove tecnologie in ambito energetico e ambientale, ed un ruolo particolare riconosciuto all’idrogeno “verde”, ossia prodotto da fonti rinnovabili».

Oltre che in sede ministeriale, il progetto è stato discusso e condiviso con le autorità competenti delle quattro Regioni colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni: Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.

Il progetto si compone di quattro moduli complementari: Il primo riguarda l’istituzione di un Polo dell’idrogeno nelle aree interne appenniniche.

Il secondo la dorsale ferroviaria a idrogeno verde dell’Appennino Centrale, che prevede la sostituzione delle attuali flotte di treni a gasolio con flotte di treni elettrici con celle a combustibile alimentati a idrogeno verde lungo il corridoio ferroviario Nord-Sud che va da Sansepolcro a via Perugia, Terni, Rieti e L’Aquila, come alternativa innovativa, economica e maggiormente sostenibile dal punto di vista paesaggistico ed ambientale rispetto all’elettrificazione tradizionale tramite linee elettriche sospese.

Il terzo riguarda la ferrovia a idrogeno verde Roma Fiumicino – San Benedetto del Tronto: utilizzo di treni a idrogeno verde sulla nuova ferrovia Roma-Rieti (già oggetto di Accordo di Programma), facendo di Roma la prima capitale al mondo servita da treni a idrogeno.

Il quarto è la ricostruzione delle città maggiormente colpite dal sisma adottando il nuovo modello delle comunità energetiche e facendo ricorso alle nuove tecnologie nei settori dell’edilizia e nelle telecomunicazioni.

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