Poggio Nativo, discarica di inerti: l’iter è ripartito

Fonte Nocera (Archivio)
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 26 Novembre 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 22:24

RIETI - Riparte l’iter di realizzazione dell’impianto di rifiuti inerti a Fonte Nocera, nel Comune di Poggio Nativo. La direzione politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione, il 22 settembre ha determinato di riavviare, «il procedimento amministrativo di valutazione di impatto ambientale», che a settembre 2019 aveva bocciato con parere negativo, annullando in autotutela quell’atto. Ora il procedimento, secondo la nuova disposizione regionale, potrà ripartire sulla base della documentazione presentata in precedenza dalla ditta Ress srl, che intende realizzare l’opera. La decisione della Regione risponde alla richiesta di riapertura del procedimento inviata dalla Ress e segue la pronuncia del Tribunale regionale del Lazio (Tar).

I passaggi
Il Tar a luglio 2020 aveva annullato la deliberazione del Consiglio comunale di Poggio Nativo per un difetto di istruttoria, sancendo però che «il provvedimento impugnato deve essere annullato al fine di consentire all’amministrazione comunale il rinnovato esercizio del potere sulla base di una approfondita e esaustiva acquisizione di tutti gli elementi rilevati».

Esercizio che, tuttavia, con la determina della Regione che riapre il vecchio iter rischia di venire meno. Ma il Comune di Poggio Nativo non intende restare a guardare. Il 20 ottobre l’Ente ha diffidato la direzione regionale Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti a valutare «la manifesta improcedibilità della riapertura dei termini avanzata dalla Ress invitandola a presentare una nuova istanza per avviare un nuovo procedimento di Via». «Questo annullamento in autotutela del precedente atto regionale, a fronte della sentenza del Tar che non ritiene assolutamente illegittimo il provvedimento del settembre 2019, è ingiustificato a nostro avviso - commenta il sindaco Veronica Diamilla. - E lo contestiamo perché limita un diritto sancito dalle norme e riconosciuto dalla sentenza del Tar che consente al Comune di esprimere un parere preventivo urbanistico. In questo modo, la Regione non tiene in conto che in questi anni le situazioni di fatto e di diritto sono variate e quindi è bene che la Ress presenti una nuova istanza con documenti chiari, aggiornati e non con quelli che si trascina dietro dal 2012. Infine, rimane ovvio e scontato che per noi questa è una battaglia che ha un valore fondamentale. Uno dei motivi per cui abbiamo avuto il mandato elettivo dai cittadini era la nostra contrarietà al progetto, visto che quest’opera i cittadini di Casali di Poggio Nativo non la vogliono. Quindi combatteremo questa battaglia fino alla fine: contro la Ress, contro la Regione e contro chiunque altro non rispetti la volontà dei cittadini».

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