Medico in Sabina finisce l’incarico: niente pediatra per 500 bambini

Una pediatra (Archivio)
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 4 Febbraio 2022, 00:10

RIETI - L’incarico provvisorio della pediatra Maria Maresca, in servizio al distretto 2 Salario - Mirtense della Asl di Rieti, è terminato il 31 gennaio e, dal 1° febbraio, più di 500 bambini, nel cuore della quarta ondata pandemica, restano senza medico. Un sostituto ancora non c’è e anche richiedere la prescrizione di un farmaco o, visto il momento, di un tampone, diventa un’impresa impossibile per le famiglie dei piccoli pazienti. Molti genitori, spaesati, chiedono consigli persino sui social, ma senza riuscire a trovare risposte certe. La conclusione dell’incarico è stata comunicata il primo febbraio proprio dalla dottoressa Maresca che, attraverso una e-mail, ha ritenuto opportuno avvertire le famiglie (residenti in diversi comuni della Sabina, soprattutto tra Fara Sabina e Osteria Nuova) mettendosi a loro disposizione, fino alla nomina di un nuovo pediatra, per chiudere le posizioni aperte prima del 31 gennaio e dispensare consigli e informazioni in ambito medico, compatibilmente con il nuovo incarico assunto in un’altra Asl.

Le necessità
Ma quello che serve, con centinaia di bambini in quarantena e tantissimi positivi al Covid, è un presidio medico fisso. «Purtroppo non si riesce a trovare un pediatra provvisorio - esordisce, contattato da Il Messaggero, il dottor Luciano Basile, segretario provinciale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) di Rieti. - Stiamo organizzando qualcosa con la direzione sanitaria della Asl di Rieti per riuscire a dare ai bambini l’assistenza necessaria soprattutto in questo momento.

Si farà, probabilmente, attraverso le attività del consultorio. Come rappresentante sindacale sto dando una mano alla direzione sanitaria e abbiamo una riunione proprio sul tema. La difficoltà maggiore è che non ci sono pediatri disponibili in provincia di Rieti e chi vive a Roma non vuole venire per un periodo transitorio. I pediatri che operano sul territorio sono oberati dal fattore burocratico che questa pandemia ha determinato: isolamenti, quarantene, richieste. È un lavoro che impegna più di 12 ore giornaliere: da studio, da casa e dal telefono ed è difficile quindi pensare di ridistribuire questi 500 bambini tra medici già alle stremo delle loro forze. Comunque - assicura Basile - il 14 febbraio dovrebbe essere affidato l’incarico definitivo a una nuova pediatra, che avrà a disposizione qualche giorno per allestire lo studio e diventare operativa. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma credo che le difficoltà dureranno giusto per due o tre settimane». Nel frattempo, le famiglie dovrebbero poter trovare appoggio nei servizi del consultorio, al fine di attenuare disagi amplificati dalle criticità sanitarie connesse alla rapida diffusione del virus nelle scuole e, di conseguenza, tra gli under 12.

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