Studenti Medi e Controvento in piazza del Comune per Patrick Zaki

Studenti Medi e Controvento in piazza del Comune per Patrick Zaki
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Sabato 19 Dicembre 2020, 19:27

RIETI - Oggi, sabato 19 dicembre, i ragazzi e le ragazze della Rete degli Studenti Medi di Rieti e di Controvento Rieti si sono ritrovati a piazza Vittorio Emanuele per protestare contro la sentenza del Tribunale del Cairo, che ha sancito altri 45 giorni di fermo per Patrick Zaki, 28 anni, studente dell’Università di Bologna, che  da 11 mesi è nelle carceri egiziane, arrestato e torturato mentre tornava nella sua città natale per andare a trovare la famiglia. 

«Viene trattenuto con l'accusa di propaganda sovversiva e di voler rovesciare il regime, solo perché si era schierato contro le ingiustizie e per il fatto di aver collaborato con una Ong impegnata nella tutela dei diritti umani. Solo ieri il parlamento europeo ha approvato una risoluzione con la quale richiede un’indagine trasparente sulle violazioni dei diritti umani in Egitto, e in particolare per i casi di Zaki e Regeni. Si sollecitano le autorità egiziane a collaborare e a fornire l'indirizzo dei 4 agenti coinvolti nell’omicidio Regeni e l’immediata liberazione di Patrick». 

«L’Italia, il Paese più direttamente coinvolto in queste tristi vicende, continua a intrattenere rapporti commerciali e istituzionali con l’Egitto, che viola tutte le norme giuridiche e i principi di libertà individuale, eliminando gli elementi scomodi, per lo più giovani attivisti come lo era Giulio Regeni, dimostrandosi una stato falsamente democratico».

«Nel pieno rispetto delle norme anti-covid e del distanziamento sociale, gli studenti e le studentesse, con interventi al megafono e striscioni, hanno sottolineato l'importanza della battaglia per i diritti e il rispetto di tutti e tutte, condividendo la battaglia di Patrick Zaki e chiedendone il rilascio immediato, continuando a portarne avanti la battaglia contro ogni tipo di discriminazione e di violazione dei diritti umani.

Il fermo dell’attivista è l’ennesima conferma di una volontà politica di sopprimere la libertà e il coraggio di schierarsi contro un sistema corrotto, che fa della repressione la sua colonna portante».

«Non possiamo restare a guardare, pretendiamo ora l’immediato rilascio, giustizia e libertà di stampa!».

Inoltre, domani domenica 20 dicembre, per approfondire meglio l’argomento, gli studenti e le studentesse di Rieti un’assemblea con il Professore Antonio Marchesi, Dottore di ricerca dell’istituto Universitario Europeo, alle 17:00 su Meet. 

Di seguito il link a cui collegarsi:

https://meet.google.com/gid-hion-gzd

«Vorremmo anche chiedere al Comune di Rieti, tramite una lettera, di aderire all’iniziativa di Amnesty International con l’affissione di uno striscione».

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