Un “pasto sospeso” per aiutare l'attività della Mensa di Santa Chiara

Un “pasto sospeso” per aiutare l'attività della Mensa di Santa Chiara
di Antonio Bianco
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Domenica 11 Aprile 2021, 00:10

RIETI - Al via il progetto «pasto sospeso». Ispirandosi alla tradizione partenopea del «caffè sospeso», Nome officina politica raccoglie e rilancia l’appello della “Mensa di Santa Chiara” a sostegno dei nuovi poveri. E lo fa attraverso un’idea che vuole coniugare concretezza e spirito di iniziativa. «Vista la dimensione assunta dal disagio, dovuto al fatto che il virus ha portato a un ulteriore livello di urgenza, ci sentiamo di offrire, oltre al contributo materiale, una proposta organizzata», fanno sapere dall’associazione. 

L'iniziativa. Ma come funzione il progetto? L’idea è che si possa offrire un «pasto sospeso» attraverso una piccola donazione che viene effettuata dai reatini che si recano a fare spesa negli esercizi commerciali della città che avranno aderito all’iniziativa. «Molto spesso la mensa – spiega il segretario Daniele Rinaldi – non ha la disponibilità di carne, frutta e verdura fresca. Noi vorremmo fare un progetto più strutturato. Nel senso che chiunque vada in uno di questi negozi troverà un avviso dove è indicato l’adesione all’iniziativa, e in questo modo avrà la possibilità di lasciare una piccola somma in favore dei più bisognosi.

L’incaricato della mensa passerà dopo qualche giorno a fare la spesa per il totale della somma donata». Nome sta studiando anche il metodo per rendere facile e trasparente l’iniziativa. In campo c’è l’ipotesi di fare degli «stickers» che si staccherebbero da un cartellone e in base al numero di adesivi ottenuti si avrà l’esatto importo donato dai cittadini. 

I tempi. Entro un paio di settimane tutto dovrebbe essere pronto. Per questo l’associazione lancia un invito agli esercenti della città. «In questa prima fase – dicono – rivolgiamo l’appello agli esercizi commerciali (dettaglianti di carne, frutta e verdura, farmacie) di manifestare il proprio interesse a richiedere informazioni, ed eventualmente aderire, alla iniziativa “pasto sospeso”, che prenderà il via nelle prossime settimane, raccogliendo il contributo, oltre che di Nome stessa, di tutti i reatini». All’iniziativa già hanno aderito alcune norcinerie a anche una farmacia. I nuovi poveri hanno bisogno anche di medicinali e latte in polvere. «Effettivamente – conclude Rinaldi – c’è bisogno anche di questa tipologia di fornitura. Confrontandoci con Stefania Marinetti (responsabile della mensa, ndr) abbiamo individuato le categorie entro le quali muoverci. In questa fase stiamo raccogliendo le adesioni degli esercizi commerciali. E in seguito pubblicheremo i nomi dei negozi che avranno aderito». Bravi.

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