Rieti, "Forza Coresina": l'ex tecnico
Benigni ha lasciato la panchina
per motivi di lavoro, torna Angelucci

Fabrizio Benigni
di Michel Saburri
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Martedì 14 Febbraio 2017, 11:47
RIETI - Nel campionato di Prima categoria è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, parliamo delle dimissioni di Fabrizio Benigni, tecnico del Passo Coresere, che domenica ha lasciato la squadra dopo la guida della squadra sabina. Al suo posto è stata ingaggiato Gianluca Angelucci che già aveva guidato i sabini qualche anno fa. Abbiamo sentito l’ormai ex tecnico Fabrizio Benigni.

L'INTERVISTA

Come mai questa decisione improvvisa?
Purtroppo a questi livelli, il calcio è solo ed esclusivamente una grande passione e logicamente il lavoro o lo studio, nel caso dei più giovani, vengono prima. Mi è arrivata all'improvviso un'offerta lavorativa che non si può rifiutare e che purtroppo allo stesso tempo mi costringe ad interrompere l'esperienza con il Passo Corese in quanto dovrò trasferirmi.
 
Riuscirà a seguire i suoi ragazzi anche adesso?
Purtroppo la cosa non è conciliabile, in quanto qui tornerò un po' saltuariamente, magari solamente qualche weekend. Certamente quando tornerò qui, la domenica mattina sono sicuro di passarla al Di Tommaso a sostenere i miei ragazzi verso il traguardo della promozione. Loro già sanno che ora avranno un tifoso in più, e pure parecchio caloroso!
 
Ci puoi raccontare la sua carriera in breve?
La mia carriera da allenatore, visti soprattutto i miei 33 anni, è piuttosto breve: dopo aver fatto tutta la trafila nel Capena, dai pulcini alla prima squadra, l'estate 2013 dopo l'ennesimo infortunio al ginocchio il presidente mi propose di fare l'allenatore-giocatore. E devo dire che nemmeno il più ottimista avrebbe pensato a così buoni risultati sin da subito, tant'è che non rinfilai più gli scarpini e optai esclusivamente per la panchina. Il primo anno vincemmo la Prima categoria e l'anno successivo in Promozione chiudemmo al quinto posto. Lo scorso anno, dopo che a Capena finì tutto per questioni non legate al calcio, ho intrapreso l'avventura col Passo Corese 1936, facendo un campionato discreto, chiuso a metà classifica.
 
Qual è stato il momento più bello e quello più brutto nella sua avventura a Passo Corese?
Quello che veramente mi rimarrà dentro non è legato ad una vittoria particolare. Le cose più belle sono i messaggi di stima che ho ricevuto in questi giorni, le facce quasi sconsolate di molti dentro lo spogliatoio quando giovedi sera ho dato la notizia e soprattutto le persone che avuto la fortuna di conoscere all'interno della società, sicuramente il nostro rapporto rimarrà anche al di fuori del calcio. Il momento più brutto sicuramente quello a cavallo delle feste Natalizie con 3 sconfitte consecutive meritate ma arrivate con molta sfortuna, autogol, errori arbitrali, rigori sbagliati, infortuni a raffica e qualche giocatore che ci ha salutato all'improvviso facendo si che la coperta diventasse corta proprio nel momento del bisogno.
 
C'è una partita che vorrebbe rigiocare e perché?
Non ho dubbi. Non si tratta di una gara intera ma solamente degli ultimi 30 minuti della gara interna contro lavoro capolista Accademia Calcio. Ci trovavamo al cospetto di una grandissima squadra e noi dopo i primi 60' avevamo fatto una gara impeccabile e giustamente eravamo in vantaggio per 4-1, con loro che tra l'altro ci avevano salvato due gol sulla linea a portiere battuto. All'improvviso, forse complice la troppa sicurezza abbiamo commesso un rigore evitabilissimo ed appena centrata la palla ci hanno fatto subito il 4-3. Negli ultimi 20 minuti non abbiamo sofferto molto, ma all'ultimo minuto di recupero una punizione deviata dalla barriera andava a sancire un pari che a mio avviso non era assolutamente meritato visto il gioco espresso e le occasioni avute. Ma il calcio è questo.
 
Cosa consigla al suo successore?
Centramente non sarà facile arrivare in corsa in una squadra che si trova in piena lotta per il secondo posto, non consiglio nulla di particolare, io però sono a completa disposizione sia della società che del mio successore, sempre compatibilmente col nuovo lavoro, ci tengo molto a questi colori e se un pochino potrò essere utile anche da lontano non mi tirerò indietro, come sempre. Forza Coresina.
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