Rieti, il Pd reatino: «Salviamo viale Maraini si dica no al sottopasso»

Viale Maraini
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 24 Maggio 2021, 00:10

RIETI - Eliminare il passaggio a livello di viale Maraini senza dover per forza bucare da una parte all’altra uno dei più bei viali d’Italia? Per il Partito democratico di Rieti si può fare, a patto di immaginare una nuova viabilità ferroviaria e di rimettere mano ai vecchi piani regolatori che prevedevano lo spostamento della stazione a sud della città. Così, dopo la presa di posizione contro il sottopasso su Il Messaggero prima della Uil Rieti e poi di Ascom Confcommercio, ora è il segretario cittadino del Pd, Vincenzo Di Fazio a farsi avanti, riprendendo in mano le idee da lui già ventilate nel corso dell’incontro del 30 ottobre 2019 in aula consiliare, quando fu scontro acceso tra i contrari al sottopasso, il vicesindaco Daniele Sinibaldi e l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Emili.

L'intervento 
«Il passaggio a livello di viale Maraini va eliminato ma per farlo non possiamo sacrificare l’ultimo viale storico della città rimasto integro – sostiene Di Fazio - Su questa questione sarebbe opportuno prendere insegnamenti dal passato ed evitare di ripetere lo stesso errore che portò alla devastazione di viale Morroni, con la realizzazione di quel capolavoro di bruttura e non funzionalità che rappresenta l’ingresso del parcheggio coperto di piazza Mazzini. Il tema del passaggio a livello di viale Maraini non può e non deve essere scisso dal più ampio progetto della ferrovia Rieti-Roma e, secondo noi, all’interno di questo dibattito si deve cercare la soluzione ottimale che sia logisticamente e, anche e soprattutto, urbanisticamente funzionale». 
Dunque, quale potrebbe essere l’alternativa per l’eliminazione del passaggio a livello senza la realizzazione di un sottopasso? 
«Questo periodo di emergenza sanitaria, che fortunatamente sembra stia per essere superato, ci ha insegnato che è necessario avere coraggio, ripensando e rivedendo profondamente le posizioni e le convinzioni che hanno guidato le nostre attività fino ad oggi.

Sarebbe perciò opportuno ripensare la presenza della ferrovia nella nostra città, riprendendo magari in mano i progetti dei vecchi piani regolatori che prevedevano l’ubicazione della stazione nella zona sud della città. E’ una delle eventualità più che praticabili, che consentirebbero a Rieti di avere una stazione moderna e funzionale e di poter recuperare il tracciato cittadino della ferrovia attuale attraverso piste ciclabili, aree verdi o a servizi, come avviene in tutto il resto d’Europa. Di questo dovrebbe occuparsi il dibattito politico con il coinvolgimento di tutte le forze economiche, politiche e sociali, aprendo un confronto serio e trasparente sulla questione. Oggi ci sono le possibilità e abbiamo l’opportunità di dare un senso alle cose, con una visione di un futuro che possa davvero migliorare e rendere più vivibile e bella la nostra città. Sappiamo che è un’impresa difficile, soprattutto per chi in quattro anni non è riuscito nemmeno a mettere in ordine le carte per aprire un ascensore già realizzato, ma abbiamo il dovere di farlo per i nostri figli».

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