Comitato Piana Reatina: «Passaggi a livello e sottopassi vero problema»

Comitato Piana Reatina: «Passaggi a livello e sottopassi vero problema»
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Martedì 5 Ottobre 2021, 15:50

RIETI - «Che la posizione del Comitato susciti la sorpresa del consigliere comunale con delega ai Trasporti Moreno Imperatori, ha di per sé dell'incredibile. Non può suscitare alcuna meraviglia, infatti, che i cittadini vogliano essere coinvolti laddove i soldi pubblici, cioè i loro soldi, vengono spesi, o che si indignino se si procede senza prima consultarli», inizia così la nota del Comitato Piana Reatina a firma del presidente Alvise Casciani.

«La questione della ferrovia che attraversa Rieti, è un tema che interessa tutta la cittadinanza. I "no" che il Comitato Piana Reatina ha sollevato fin qui non sono affatto dei "no a priori". L'opposizione nasce dalla consapevolezza che il futuro della linea ferroviaria è indissolubilmente connesso al futuro della città, della sua mobilità interna, dei suoi collegamenti esterni, della sua sostenibilità».

«Il Comitato Piana Reatina, che non è da solo in questa lotta, ritiene che un tema di tale rilievo non possa trasformarsi in un colloquio privato - ma finanziato da soldi pubblici - tra Comune e RFI. Non senza uno specifico mandato da parte della cittadinanza alla sua Amministrazione. Apprendiamo solo dalle pagine dei giornali che in data 27 settembre 2021 Comune di Rieti e Rete Ferroviaria Italiana hanno raggiunto un accordo per avviare gli studi di fattibilità volti all’eliminazione di dieci passaggi a livello (inizialmente erano otto)».

«Così come apprendiamo - sempre e solo dalla stampa - che per tali studi di fattibilità saranno spesi 6 milioni e 700mila euro. Come osservato nell'articolo apparso su Format: "se [...] è vero che le spese non saranno a carico del Comune, si tratta pur sempre di denaro pubblico, quindi di riffa o di raffa chi paga sono i contribuenti". Il Comitato Piana Reatina ritiene che un simile studio di fattibilità dia per scontato uno status quo: ossia che il tracciato ferroviario che attraversa il tessuto urbano di Rieti, dividendo di fatto la città in due, non sia né ripensabile né modificabile».

«A questo opponiamo una decisa riserva, soprattutto in considerazione dell'attuale scenario, ben diverso rispetto alla situazione antepandemia.

Immaginare infatti una logistica locale senza alcun collegamento, neppure concettuale, allo straordinario contesto delle opere che scaturiranno dal PNRR-Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (come noto, generosamente finanziato dall'Unione Europea) denota un approccio a dir poco miope e di brevissimo respiro».

«L'eliminazione di dieci passaggi a livello all'interno della città comporterebbe l'esecuzione di nuove opere (sottovia o cavalcavia che esse siano) che muterebbero in maniera irreversibile il volto della nostra città. Nell’attesa di una moderna e efficiente infrastruttura ferroviaria afferma Alvise Casciani, «è necessaria una variante al Piano regolatore generale cittadino che preveda lo spostamento della stazione ferroviaria fuori città,verso Sud con una nuova struttura che abbia servizi e parcheggi a disposizione dei cittadini».

«Questo è il momento giusto, nell’interesse della collettività, per iniziare una grande stagione di investimenti pubblici. Lo spostamento della ferrovia a sud della città, il potenziamento della tratta ferroviaria Terni – l’Aquila, l’arrivo dei treni bimodali, unitamente al raddoppio della via Salaria ed alla costruzione della nuova Ferrovia Rieti – Roma, devono contribuire a strappare Rieti dall’isolamento. Il Comitato Piana Reatina invita la cittadinanza a partecipare al nostro appuntamento di sabato 9 ottobre 2021, ore 10:30, presso i Giardini del Vignola». 

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