Rieti, ospedale de Lellis: chirurgia trasloca a Roma

Ospedale de Lellis
di M.Be.
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Lunedì 23 Novembre 2020, 00:10

RIETI - La coperta, da qualsiasi parti la si tiri, resta corta. E se all'ospedale de Lellis si cerca di recuperare nuovi posti letto per fronteggiare la pandemia e curare i positivi che hanno bisogno di assistenza ospedaliera, operazione questa che a breve dovrebbe portare a 95 le postazioni totali, grazie all’apertura di un quarto reparto covid da 14 posti letto e di due aree in prossimità del Pronto soccorso da altri 18 posti letto, resta aperto il problema di mantenere il numero maggiore di prestazioni specialistiche, al fine di consentire a tutti i cittadini di avere una risposta adeguata, seppur in un contesto di forte criticità. Si tratta, quindi, di dovere procedere a una rimodulazione dell’attività ospedaliera, con la riorganizzazione di alcuni reparti per far spazio a nuovi posti letto covid. Operazione che sta mettendo a dura prova l’Asl reatina, impegnata a cercare soluzioni in grado di evitare il blocco delle attività e l’aumento delle liste di attese, che si erano determinate durante la prima ondata della pandemia.
Come far quadrare il cerchio? La soluzione scelta dalla Asl è stata quella di trasferire provvisoriamente l’attività chirurgica complessa a cui è necessario garantire una risposta nel breve termine, presso la struttura romana di Villa Tiberia Hospital. Il trasferimento provvisorio dell’attività partirà dalla prossima settimana e sarà gestito dagli stessi chirurghi del de Lellis. I professionisti prenderanno in carico il paziente in lista di attesa presso l’ospedale e dagli stessi sarà operato e seguito presso la struttura romana. Una soluzione di certo non agevole, per i pazienti e i familiari, ma l’unica al momento percorribile per il direttore dell’Oftalmologia Fabio Fiormonte e il direttore della chirurgia vascolare, Massimo Ruggeri.
«In questo periodo contrassegnato dalla pandemia – spiegano il Fiormonte e Ruggeri - è stato necessario convertire gran parte dei posti letto dell’ospedale per far fronte alla emergenza, rimodulando momentaneamente l’assistenza e la presa in carico delle malattie di interesse chirurgico che però non possono essere trascurate. La delocalizzazione provvisoria di alcuni percorsi di cura permetterà di concentrare l’assistenza dei pazienti covid al de Lellis, garantendo allo stesso tempo la presa in carico di quelle patologie che richiedono trattamenti chirurgici a cui è necessario garantire una risposta. In tal senso, per quanto concerne la chirurgia di tipo ambulatoriale la scelta di utilizzare la struttura di Magliano è già collaudata e ha dato prova di risposte efficaci. In merito alla patologia che necessita di ricovero e trattamenti più complessi si è condivisa la possibilità di operare presso il Villa Tiberia Hospital di Roma. Il paziente in lista di attesa presso la nostra Asl sarà pertanto preso in carico dai professionisti a cui abitualmente si rivolge e dagli stessi sarà operato e seguito a Roma».
Quali saranno le specialità coinvolte e quali le modalità con cui si determinerà l’attività?
«Tutte le specialità chirurgiche saranno coinvolte proporzionalmente alle liste d’attesa dei pazienti. Non è previsto il coinvolgimento della chirurgia oncologica che sarà trattata solo al de Lellis per garantire una continuità di cura con la oncologia medica e salvaguardare gli aspetti psicologici di queste patologie».
Tale organizzazione potrebbe creare rallentamenti all’attività chirurgica o disservizi per l’utenza? 
E’ un’organizzazione temporanea che non rallenterà l’attività chirurgica ma consentirà il graduale smaltimento delle liste di attesa, che la pandemia ha inevitabilmente incrementato.

E’ importante sottolineare il fatto che il paziente verrà in ogni caso operato e seguito dalla stessa equipe di professionisti ai quali si è, fin dall’inizio, affidato e che questo percorso “alternativo” garantirà cure efficaci, sicurezza dei percorsi e garanzie».

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