Rieti, Npc verso il campionato,
Biella riparte da Galbiati:
«Siamo ancora da scoprire»

Paolo Galbiati
di Lorenzo Santilli
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Martedì 1 Ottobre 2019, 10:23
RIETI - Nuovo ciclo a Biella, che dopo 4 stagioni si è separata da Michele Carrea, approdato in massima serie a Pistoia, per ripartire da Paolo Galbiati, giovanissimo tecnico che da head coach può vantare nel suo palmares la storica Coppa Italia vinta a Torino in serie A.

Tanti volti nuovi per un roster giovanissimo, in cui compaiono ben 5 under. In regia c'è la sicurezza Lorenzo Saccaggi, vicino gli è stato affiancato il prospetto di sicuro avvenire come Giordano Bortolani. Gli stranieri saranno il rookie Polite Jr. e il centro nigeriano Omogbo, una parentesi a Pesaro per lui. Il colpo di mercato è stato Eric Lombradi, in attesa che si rimetta al top dopo l'infortunio dello scorso anno, al suo posto fino al suo rientro giocherà Donzelli. In panchina ben due i giocatori del vivaio rossoblù: Massone e Pollone, da Trieste è arrivato Deangeli, come backup dei lunghi agirà Barbante. 

Coach Galbiati, siamo quasi ai nastri di partenza del nuovo campionato, siete reduci dal cammino in Supercoppa, che indicazioni ha tratto da queste sfide?
«Per noi la Supercoppa era importante per farci aprire bene gli occhi. Siamo una squadra giovane, in cui i più esperti sono del 92-93. Ci serviva un'impronta per capire il livello di fisicità e tattico, ma sappiamo che ci sarà da soffrire. Ci vorrà attitudine ed energia, ci manca ancora qualcosa, ma aspettiamo».

Per lei si tratta della prima stagione in A2, dopo ottimi risultati in massima serie, che campionato troverà e un suo giudizio sul girone ovest. Inoltre roster alla mano, chi vede meglio?
«Sto imparando, ho studiato in estate guardando molte partite, anche di coppa per vedere il livello di entrambi i gironi. Posso dire che ci sono giocatori interessanti, tanti non presi in considerazione in serie A, giovani che sfruttano il campionato per farsi vedere e tanti esperti scesi dal massimo campionato per vincere. Torino e Tortona sono le favorite, le ho affrontate entrambe e posso dire che sono davvero forti: la prima può vincere il campionato, mentre Tortona è molto profonda. Dietro Scafati ha due americani forti, Napoli ha aggiunto Roderick in ritardo, la stessa Casale. E credo anche Rieti ha già fatto vedere cosa possono fare i due americani. Le siciliane sono ben allenate, Trapani su tutte, ad Agrigento c'è Cagnardi, mentre Capo D'Orlando è un po' un'incognita. Poi l'Eurobasket è allenata da un vecchio volpone come Nunzi». 

Coach è alla guida di Biella, dietro sappiamo c'è una società importante e un grande seguito, quali sono gli obiettivi?
«Biella è veramente una grande società, qui abbiamo tutto e questo mi ha sorpreso. Avremo in quintetto un 2000, l'obiettivo è lanciare giovani del nostro vivaio, il sogno sarà vedere questi ragazzi un giorno in serie A. Abbiamo scelto americani funzionali, ma per ora siamo ancora del tutto da scoprire. Finché non rientrerà Lombardi ho chiesto ai nostri lunghi uno sforzo in più e sono stato ampiamente ripagato». 
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