Il Rieti "paga" i ritardi di Troise:
10mila euro per non aver
risposto alla Covisoc
sul cambio della fidejussione

Curci lascia lo studio del notaio Gianfelice dopo essersi ripreso il club da Italdiesel rappresentato dall'ad Troise
di Marco Ferroni
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Sabato 1 Febbraio 2020, 10:24
RIETI - Ancora una multa e un deferimento per il Rieti. Diecimila euro è l'ammontare della sanzione pecuniaria al club per responsabilità oggettiva e 6 mesi di inibizione all'allora amministratore unico Giuseppe Troise. Ma di cosa si tratta? Nelle due pagine di dispositivo, diramate ieri dalla sezione disciplinare del Tribunale Federale, si fa riferimento alla "egnalazione della Co.Vi.So.C. in ordine al mancato riscontro, da parte della società FC Rieti Srl, alla richiesta di notizie in merito al presupposto della continuità aziendale di cui all'art. 2423-bis c.c., iscritto nel registro in data 29.11.2019".

All'atto pratico, Troise è venuto meno "ai doveri di lealtà probità e correttezza, per non aver prodotto alla Co.Vi.So.C., nonostante rituali richieste del 04.11.2019 prot. 11685/2019, 12.11.2019 e 18.11.2019 prot. 12106/2019, informazioni ed evidenze documentali in merito alle iniziative assunte o da assumere affinché possa ritenersi soddisfatto il requisito della continuità aziendale di cui all’art. 2423-bis, comma 1, c.c., al dettaglio delle risorse pecuniarie su cui la società FC Rieti Srl, sino al termine dell’esercizio sociale in corso, può fare legittimo affidamento per prevenire fenomeni di crisi o insolvenza, e alla sostituzione della fidejussione di € 350.000,00 (trecentocinquantamila/00) rilasciata in sede di ammissione al campionato 2019/2020 quale obbligo assunto, in via negoziale, dalla società cessionaria delle quote della società FC Rieti Srl in relazione a poteri e funzioni dello stesso, risultanti dagli atti acquisiti come trasmessi dalla Lega competente e ai periodi di svolgimento degli stessi".

Ed ammettendo la mancanza, in sede di dibattimento, attraverso i suoi legali Troise "ha fatto pervenire una e-mail in data 21.1.2020 nella quale, illustrando il proprio ruolo, ha chiesto l'assoluzione o l'irrogazione di "un provvedimento disciplinare mite"".
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