Rieti, la morte del vescovo Lorenzo Chiarinelli: camera ardente in Cattedrale, funerali in Piazza Cesare Battisti

Mons Lorenzo Chiarinelli
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Martedì 4 Agosto 2020, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 16:16

RIETI - È forte il cordoglio per la scomparsa di mons Lorenzo Chiarinelli. Il vescovo emerito di Viterbo è venuto a mancare ieri sera attorno alle 22.20, dopo una breve malattia. La camera ardente sarà allestita oggi alle 16 presso la Cattedrale di Santa Maria in Rieti. Alle ore 21 il vescovo Domenico presiederà una veglia di preghiera. Le esequie saranno celebrate alle ore 11 di domani, 5 agosto, in piazza Cesare Battisti, nello spazio antistante la Cattedrale. Tutti i momenti liturgici saranno svolti assicurando le misure di sicurezza richieste dalla prevenzione del Covid-19. Al termine della cerimonia funebre la salma di mons Chiarinelli sarà trasferita a Viterbo per la sepoltura.

Il cordoglio di Azione Cattolica
L’Azione Cattolica reatina esprime il proprio cordoglio per il ritorno alla Casa del Padre di Mons. Lorenzo Chiarinell, vescovo emerito di Viterbo, e si unisce al Vescovo mons. Domenico Pompili e a tutta la Comunità Ecclesiale nella viva memoria dell’amato presule.
Alla sua ultima assemblea diocesana, lo scorso marzo, l’associazione ebbe l’onore di ospitare mons. Chiarinelli, da sempre grande sostenitore della realtà laicale in cui aveva ricoperto in passato incarichi come Assistente centrale, prima in FUCI e poi nel MEIC.
In quella occasione l’amato Vescovo, riferendosi allo slogan dell’assise, pronunciò in maniera un po’ sferzante le seguenti parole: “Eredi e custodi di che? Il mondo che abbiamo alle spalle è finito, è passato. Non possiamo fermarci a essere eredi e custodi, perché questa eredità e questa custodia non c’è più! Dobbiamo essere innovatori, creatori, guardare avanti!».
Parole che, qualora ce ne fosse bisogno, confermano quanto dichiarato dal Vescovo Mons. Pompili: «Con il vescovo Lorenzo scompare un uomo perspicace, interprete raffinato della modernità e soprattutto un credente irriducibile».
All’Azione Cattolica reatina piace dunque ricordare don Lorenzo in questa sua veste di sostenitore dell’innovazione e della creatività, che ben si coniuga con la storia e la missione dell’associazione, raccogliendo con rinnovato vigore le parole sopra citate nella promessa di un forte impegno per il bene di una comunità locale, civile ed ecclesiale, fortemente bisognosa di sprone e fiducia nel domani.
Tutta l’AC diocesana si stringe intorno ai familiari di don Lorenzo e in condivisione con tutti i suoi figli spirituali si unisce alla preghiera corale della Chiesa locale nell’accompagnarlo alla vista del Padre.

Il cordoglio del consiglio direttivo e dei volontari dell'Alcli
E' un amico dell'Alcli da sempre e in ogni occasione ci è rimasto vicino con la sua presenza, le sue parole che sono state per noi un supporto, uno stimolo, un aiuto. E' una grande mancanza per tutta la comunità non solo cristiana, perchè lui sapeva interagire con tutti e lasciava il segno nei giovani, nei malati, nella gente semplice e tra letterati per la sua profonda cultura. La nostra comunità oggi  si sente "orfana" di un padre spirituale e di un importante punto di riferimento.

Il cordoglio di Sergio Pirozzi
La scomparsa di monsignor Lorenzo Chiarinelli rappresenta una perdita incolmabile per Rieti e il territorio della sua provincia. Monsignor Chiarinelli prima ancora che un grande uomo di Chiesa è stato un punto di rifermento culturale, sempre attento a tutto ciò che accadeva non solo a Rieti, ma anche nei più piccoli borghi del territorio. Non posso dimenticare la sua vicinanza alle popolazioni di Amatrice a Accumoli in occasione del terremoto di quattro anni fa. Una vicinanza che mi ha dato modo di apprezzare da vicino la profonda umanità che caratterizzava monsignor Chiarinelli. Ai suoi familiari e alla Diocesi di Rieti va tutto il mio più profondo cordoglio.

Il ricordo della Fondazione Varrone
Riorganizzare la memoria, valorizzare le radici francescane della valle reatina: così monsignor Lorenzo Chiarinelli il 17 gennaio scorso chiuse l’incontro della città con Franco Cardini sulla Rieti medievale, invitando tutti a lavorare di più e meglio per dare alla città un presente e un futuro all’altezza del suo luminoso passato. E’ così che la Fondazione Varrone ricorda oggi con sincera commozione la figura esemplare di monsignor Chiarinelli – don Lorenzo per tutti – attento ai grandi temi dello spirito e dell’etica come alla vita delle persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo.
«Bisogna riorganizzare la memoria. Quando una persona perde la memoria è una tragedia, ma può capitare ad una comunità ed è anche peggio – disse don Lorenzo al pubblico che affollava San Giorgio quella sera – La mia non è nostalgia, né desiderio di ritorno al passato. Di un albero si mangiano i frutti ma si coltivano le radici. Ed è questo che va fatto».
Di monsignor Chiarinelli la Fondazione Varrone custodisce nella biblioteca purtroppo ancora chiusa di Largo San Giorgio una parte del suo enorme patrimonio librario e sottolinea l'intensa e preziosa attività di educatore per generazioni di reatini. Lascia dietro di sé un’eredità spirituale e culturale ricchissima, che avrà bisogno di tempi lunghi e studi approfonditi perché non vada perduta ma che merita di essere messa a frutto per il bene della città.

Il ricordo del sindaco Cicchetti
Sacerdote giovane e colto, dal carattere gioviale ed amabile e dall’eloquio affascinante, è stato l’apprezzato Maestro di numerose generazioni di studenti reatini che vedevano in Lui non soltanto il rassicurante Uomo di Chiesa ma anche il pregevole interlocutore capace di misurarsi con i temi più vari e spinosi della contemporaneità.
Nominato Vescovo, prima della Diocesi di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo, e poi di Viterbo, ha associato ad un’intensa attività pastorale l’esercizio costante del ruolo di conferenziere stimato e ricercato in ogni parte d’Italia.
La fine dell’ultima missione Vescovile, per raggiunti limiti di età, lo ha visto, fino a tempi recentissimi, dedicarsi agli amati studi e alla trasmissione orale e scritta dalla sua vasta cultura.
Rieti, che lo annovera tra i cittadini benemeriti, esprime vicinanza ai familiari e alla locale Chiesa che ha perduto uno dei suoi più longevi ed autorevoli rappresentanti.

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