Incidente in autostrada: muore bimba di 11 anni di Rieti, feriti padre e compagna

Incidente in autostrada: muore bimba di 11 anni di Rieti, feriti padre e compagna La mamma morì dopo il parto
di Emanuele Faraone
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Martedì 25 Giugno 2019, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 20:05

Appena nata, Sofia aveva perso la mamma, morta per complicazioni dopo il parto, ieri se ne è andata lei, a 11 anni per colpa di un incidente stradale. La vita che vola via a 11 anni lungo l’autostrada A14 Bologna-Taranto, tra Poggio Imperiale e Termoli, nei giorni più felici e spensierati, quelli delle vacanze al mare in Puglia. Dolore e sgomento a Rieti per la morte di Sofia, un sorriso che si spegne per sempre facendo calare il buio più nero su una tragedia che ha coinvolto la sfortunata famiglia reatina di ritorno dalle vacanze. L’auto, un’Opel Vectra a bordo della quale viaggiavano in direzione nord, improvvisamente sembra essere senza più controllo, prima il mezzo sbanda, termina la sua corsa schiantandosi contro il guardrail per poi ribaltarsi. Tutto in pochi fatali istanti nel pomeriggio di lunedì in località Serracapriola, provincia di Foggia, non distante dall’area servizio Torre Fantine Est, tra le uscite di Poggio Imperiale e Termoli, al chilometro 498.

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Un impatto violento in cui la bambina ha perso la vita e sono stati inutili i disperati tentativi di rianimazione: al termine delle prestazioni e delle manovre del personale medico-sanitario è stato dichiarato il decesso sul posto, mentre il padre, Luciano Formichetti e la compagna, Jovanca Pilati, sono rimasti feriti e ricoverati all’ospedale di San Giovanni Rotondo «Casa sollievo della sofferenza», soccorsi d’urgenza a bordo di un’ambulanza del 118. Ieri pomeriggio sono però stati già dimessi.

Da chiarire le circostanze e la dinamica dell’incidente, al momento al vaglio della sottosezione Vasto Sud della polizia stradale, intervenuta sul posto insieme a una squadra dei vigili del fuoco di San Severo i cui operatori hanno estratto i corpi degli altri due occupanti rimasti incastrati tra le lamiere dell’autovettura contorte a seguito dell’impatto e del ribaltamento. La salma della piccola invece è stata trasferita nell’obitorio di San Severo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sulle circostanze che hanno causato il sinistro non si esclude al momento nessuna ipotesi, da un improvviso malore, a una fatale disattenzione fino a un possibile guasto meccanico dell’autoveicolo che ne abbia provocato la temporanea perdita di controllo della guida. 

Sul luogo dell'incidente  – tra i caselli di Termoli e Poggio Imperiale - anche il personale di Autostrade per l’Italia impegnato nella rimozione del mezzo incidentato. Il tratto autostradale interessato da lunghe code è stato chiuso al traffico veicolare per diverse ore. Solo in tarda serata, dopo le 20, sono state ripristinate le normali condizioni di viabilità. La famiglia era di ritorno dalle vacanze trascorse in Puglia dove l’11enne reatina residente nei pressi dello stadio Centro d’Italia - dopo gli impegni e le fatiche di un intero anno scolastico – si era recata con la famiglia per per poi trovare dietro l’angolo sulla via del ritorno il destino più crudele che la vita potesse riservarle.

LA STORIA DI SOFIA
Lacrime e dolore in città, una comunità in lutto che si stringe intorno alla piccola Sofia per una tragedia che ha tutto l’amaro sapore di un crudele destino che - negli anni - non ha conosciuto tregua né pietà nei confronti della bambina e della famiglia. Appena venuta alla luce, Sofia avevo perso la mamma. E ora troppo presto, troppo velocemente vola via una giovanissima vita che proprio alla vita aveva ancora tutto da chiedere e che va ad abbracciare chi aveva visto solo in una fotografia: la madre naturale, Alessandra Bocchi, giovane e stimatissima dipendente comunale scomparsa nel 2008 a 38 anni dopo aver dato alla luce la figlia - tanto attesa e tanto voluta dopo il matrimonio - per complicanze intercorse (emorragia in corso scambiata per un dolore post partum) e per responsabilità mediche che hanno dato il via pure a un processo penale.

Poi la vita che aveva ripreso a scorrere dopo la costituzione di un nuovo nucleo familiare e di quell’amore di cui una bambina ha bisogno e si nutre. Una vita normale, quella di una ragazzina serena e vivace: la scuola, lo sport, le amicizie, la Prima comunione lo scorso maggio, asilo ed elementari, trascorsi all’infanzia e primaria di piazza Tevere «Falcone e Borsellino».

Feriti gravemente ma non in pericolo di vita il padre, l’ingegnere reatino Luciano Formichetti dipendente della Lfoundry Srl (ex Micron) di Avezzano, colosso dell’elettronica e eccellenza nell’hi-tech e la compagna Jovanca Pilati, ricoverati nell’ospedale di San Giovanni Rotondo. La notizia ha fatto subito il giro della città dove la famiglia è molto conosciuta, lasciando spazio a costernazione e a un profondo dolore

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