Brasile, Rieti ha già vinto
il suo Mondiale

Gelatieri
di Maria Luisa Polidori
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Giovedì 12 Giugno 2014, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 13:38
RIETI - Lui, il suo mondiale, lo ha gi vinto. E prima ancora che gli azzurri di Cesare Prandelli inizino la loro avventura nella ventesima edizione della Coppa del Mondo di calcio, provando ad issare il tricolore almeno sul podio, Mario Serani la bandiera italiana la tiene gi in alto. In bella esposizione, all'ingresso della sua gelateria di Rio de Janeiro, sulla meravigliosa spiaggia di Copacabana. E se Balotelli e company non dovessero arrivare fino in fondo...beh, lui la sua partita l'ha già vinta. E con un netto vantaggio.



PARTITA INIZIATA AD ANTRODOCO

Una partita iniziata da Antrodoco, presso la pluripremiata ditta «Gelateria Serani», e proseguita dagli inizi del mese a Rio, in terra brasiliana, dove Mario Serani, grazie alla rete franchising Leonardo e Mondo di Leo e insieme ai maestri gelatieri Alberto Pica e Vincenzo Pennestri ha aperto una gelateria a Copacabana, puntando sulla internazionalizzazione di uno delle eccellenze tipiche dell'Italia, come il gelato artigianale.



LO SCHEMA DI GIOCO

La «filosofia di gioco» è quella di utilizzare materie prime naturali e selezionate, evitando severamente l'utilizzo di latte in polvere e grassi idrogenati nel rispetto delle antiche ricette.

Uno «schema di gioco» che ha subito prodotto risultati eccellenti, tanto che fuori la gelatieria italiana di Copacabana, ad ogni ora del giorno, c'è sempre una lunga fila di avventori. Molti italiani, certo, ma soprattutto brasiliani. Tanto colpiti dal gelato «made Antrodoco» di essere anche disposti a tifare azzurri per ...quasi tutto il Mondiale.



SI PUNTA SUL SISTEMA ARTIGIANALE

«Il gelato artigianale Leonardo e Mondo di Leo – dice Mario Serani da Rio, via facebook – è il risultato di un'attenta selezione di ingredienti genuini, freschi e di qualità. Ingredienti sapientemente elaborati nel rispetto delle antiche ricette. Sapori autentici e gusti raffinati come abbiamo sempre fatto ad Antrodoco e che ora stiamo riproponendo a Rio, affidandoci a quello che il territorio brasiliano offre, ai tanti frutti che qui troviamo». Il mondiale di Mario Serani è stato lungo. Per qualificarsi per il Brasile, è partito da Antrodoco, è passato a Monterotondo, per arrivare poi a Roma al Campidoglio e proseguire infine a Rio De Janeiro. Davvero un bel salto di qualità.



Ma come nasce l'idea di portare il gelato reatino a Rio de Janeiro, in concomitanza con i Mondiali di calcio?

«L'idea è nata a gennaio di quest'anno - risponde Serani - quando, insieme ai maestri gelatieri Alberto Pica e Vincenzo Pennestri abbiamo deciso di unire le nostre esperienze e professionalità, per diffondere nel mondo, attraverso lo sviluppo di una rete franchising, la cultura del vero gelato artigianale italiano, prodotto seguendo scrupolosamente le antiche ricette dei maestri del gelato. Abbiamo pensato al Brasile perché è un grande paese, una nazione che pur tra mille contraddizioni sta crescendo a vista d'occhio e dove il gelato non ha poi una tradizione artigianale così radicata come in altre parti del mondo. Poi, il richiamo del Mondiale in terra brasiliana, la vetrina che può offrire ha giocato il suo ruolo. E poco prima che partisse la competizione sportiva, abbiamo deciso di inaugurare la nostra gelateria».



GIOCANO IN TRE MA SONO UNA SQUADRA

Loro giocano in tre e non in undici, ma per i ragazzi di mister Prandelli possono essere davvero un esempio. Tre gelatieri professionisti, riconosciuti a livello internazionale, in grado di far affermare un prodotto tutto «made in Italy». «Sarebbe meglio dire made in Antrodoco», corregge Mario Serani. E così, per una volta, Rieti il suo mondiale lo ha già vinto. Speriamo che anche Balotelli e compagni possano presto seguire il loro esempio.